Sicurezza, a Parma altri 28 richiedenti asilo”. Di Nicola: “Bellezza e pulizia contro il crimine”

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“L’insicurezza è la percezione, dell’insicurezza stessa. Ci sono città in cui i numeri dei reati sono bassissimi, ma i cittadini non si sentono sicuri. Parma? Beh, le statistiche dicono che non splende per sicurezza”.

Parola di Andrea Di Nicola, criminologo, docente universitario, stimato tra i massimi esperti di criminologia anche oltre confine, invitato a Parma Europa da Luigi Alfieri, fondatore di Parma non ha paura.

Come si fermano i pusher in bici? “Con la bellezza, e un uso moderato della polizia” – ha spiegato Di Nicola. “Il decoro urbano, la pulizia mirata, l’ordine, i lampioni funzionanti, magari anche belli da vedersi, prevengono il crimine” – ha spiegato l’esperto – “lo dicono i numeri, le statistiche.

Serve un’interazione stretta tra pubblico e privato – ha proseguito Di Nicola – il controllo delle forse dell’ordine può essere d’aiuto, ma anche il cittadino che non getta la carta a terra, o che scende con il cane se sente o vede qualcosa di strano ha il suo ruolo”.

E su carcere, pene e polizia. “Il carcere costa, anche quando vengono richiusi persone per 4-5 giorni in attesa di giudizio. Essendo impossibile, ad oggi, avere la certezza della pena,  per come sono le leggi, è meglio reprimere prevenendo, che punendo”.

Ma come si previene? “Con la cultura” – ha spiegato Luigi Alfieri, cofondatore di Parma non ha paura. “Con la bellezza, l’ordine, le fioriere ordinate, i lampioni accesi, i cinema, i centri culturali, il turismo. La vita, le luci, gli eventi portano flussi di persone e idee, e spaventano i malviventi. Urge ridare pulizia, dignità e decoro ai quartieri. Che siano Piazzale della Pace, l’Oltretorrente, il San Leonardo o altri”.

Una ricetta semplice. “Affidarsi agli esperti, ai consulenti, a chi è capace. Che si parli di sicurezza, turismo, cultura o altro. Decida, organizzi, predichi chi ne ha titolo e capacità, e chi governa si affidi a persone competenti”.

In chiusura, l’allarme migranti: “Solo oggi (martedì, n.d.a.) ne sono arrivati 28. Tutti richiedenti asilo. Sommati a quelli già presenti, regolari o meno, Parma ne ha 1600. Capisco che da qualche parte devono stare, ma vengano divisi equamente, tra le province della Regione, tra i comuni. Perché tutti qui?”.

Parole da candidato sindaco. “Forse. Vedremo”.

 

 

 

 

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