“A tutela dei minori”: allontanamenti e cyberbullismo i temi affrontati al 1^convegno nazionale

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Dall’allontanamento di minori dalle famiglie sino al cyberbullismo: questi sono i temi toccati dal primo convegno nazionale “A tutela dei minori” organizzato da Intesa San Martino, La Città Ideale 2014 e Aiga che si è tenuto venerdì, 4 novembre, presso l’Università di Parma.

Ogni anni ci sono tra i 500 milioni e il miliardo e mezzo di bambini vittime di violenze di vario genere in ogni angolo del mondo. Lo ha ricordato Luciano Garofano, comandante dal 1995 al 2009 dei Ris di Parma e attuale presidente provinciale di Unicef, durante il suo intervento come ospite. Oltre che dall’Unicef, la giornata è stata patrocinata dalla Camera dei Deputati.

Questi sono “argomenti di assoluta e grande attualità che colpiscono molte fette della popolazione. Il cyberbullismo poi tocca le famiglie in primis ed è una forma di bullismo ancora più forte, facilitata dai mass media e social network. E’ un fenomeno distruttivo che va analizzato per studiarne delle contromisure, a partire dalla scuola” spiega il presidente dell’associazione culturale e di ricerca che prede il nome dal’opera di Platone La città ideale 2104, Gian Luigi de’ Angelis.

L’incontro, sviluppato in due momenti, due focus, ha visto la presenza di numerosi esperti in materia di bullismo, cyberbullismo e allontanamento di minori proprio ed è nato come naturale proseguo di “Nidi violati” dell’associazione Intesa San Martino. Progetto nato nel 2014 dopo la triste vicenda di una famiglia di Borgotaro che si è vista allontanare il figlio in mancanza di prove.

“Da oltre 10 anni l’associazione Intesa San Martino si muove per sostenere importanti tematiche sociali – ha spiegato l’organizzatore Andrea Coppola – Il convegno è dedicato a Roberta Venturini, moglie di Pasquale Leone Galimi storico e noto socio fondatore di Intesa San Martino, che è venuta recentemente a mancare e che se avesse potuto sarebbe stata sicuramente la prima qui tra noi oggi”. Prima dei lavori hanno fatto i loro saluti e considerazioni il deputato Giuseppe Romanini, il Prefetto di Parma Giuseppe Forlani – che ha ricordato come l’approfondimento di questi temi sia necessario al fine della conoscenza che permette anche ai questori di intervenire nel miglior modo possibile – la deputata Patrizia MaestriGiulio Giuseppe Luciani, Presidente AIGA Parma. I deputati hanno ricordato inoltre l’impegno del Parlamento su questi temi, in particolare la legge sui minori non accompagnati.

Infine anche l’assessore di Parma alle Politiche Sociali, Laura Rossi, ha ricordato i suoi anni di lavoro come assistente sociale prima dell’assessorato: “Quello che riguarda i minori coinvolge diversi enti ed autorità ed è molto difficile intervenire. Purtroppo non tutte le parti hanno come loro primo obiettivo il bene del bambino, è evidente. I servizi sanitari hanno ben a mente la terapia dell’adulto che spesso non coincide con il bene del minore. Gli avvocati difendono una parte, che non è sempre il bambino. Il sistema giuridico è vecchio e ha bisogno di una riforma per aggiornare la legge alla realtà sociale. Nella mia esperienza ci sono stati allontanamenti forti che dovevano essere presi. In altri casi si è lasciato il figlio alla famiglia. Non si può prendere una linea netta da seguire in tutti casi, ogni vicenda è delicata e non c’è certezza in un caso o nell’altro. Molto importante è il ruolo dei servizi sociali che, ricordo, rispondono a livello personale del loro operato e quindi sono obbligati a segnalare immediatamente se hanno un sospetto di violenza. Sono importanti gli strumenti come l’articolo 403 che permette agli assistenti di poter intervenire subito nei casi urgenti senza aspettare il mandato della Procura”.

IL PRIMO FOCUS – “Oltre il Bullismo: strategie educative per contrastare il fenomeno”, è stato moderato dal professor Gian Luigi de ‘Angelis, presidente provinciale de La Città Ideale 2014 e direttore del dipartimento materno-infantile dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma: “Il bullismo è un fenomeno violento e intenzionale fatto dal bullo contro una vittima incapace di difendersi, con comportamenti ossessivi e vessatori che si stanno espandendo. Il motivo? Viviamo in una società umanamente depressa. Oggi il fenomeno è aggravato dai social network che tolgono la privacy”.

A questo primo tavolo si è seduto anche il professore Giancarlo Pavano, docente al liceo Toschi e all’istituto Meloni, autore del libro “La scuola che sogno“, referente del progetto TRI-PAX, membro del centro studi La Città Ideale 2014 e membro del coordinamento nazionale educatori e docenti. Pavano, critico contro le guida del Ministero dell’istruzione sul bullismo: “C’è bisogno di un progetto educativo nazionale, il bullismo si combatte a scuola e non con spot televisivi. All’interno delle scuole dev’essere chiaro chi fa cosa, la nostra categoria è in grande difficoltà. L’anello più debole sono le scuole medie in questo momento”.

Garofano di Unicef ha svelato numeri più che preoccupanti: “Nell’ultimo anno, 373 abusi sessuali, 127 casi di prostituzione minorile e 329 di pedopornografia. Su oltre 15mila ragazzi intervistati da Skuola.net, un sesto è stato vittima di bullismo e nel 24% dei casi i giovani che hanno preso parte all’indagine hanno ammesso di non attendere altro che il momento giusto per vendicarsi”. “In Europa ogni giorno muore un adolescente per bullismo o cyberbullismo – ha spiegato Adriana Battaglia, dirigente scolastico, giornalista e valutatrice dei progetti sul tema per la Commissione Europea – I giovani non hanno capito cosa significhi uccidere la reputazione”

Tania Rizzo, segretario nazionale Aiga e avvocato del foro di Lecce, a proposito del già citato provvedimento parlamentare: “Non è un disegno di legge che mi piace tantissimo, però serve un intervento del legislatore. Nel testo si parla di un referente per il bullismo all’interno delle scuole. Ma come vengono scelti? Forse sarebbe più utile prevedere corsi specifici. Inoltre l’attenzione penale del legislatore salta dall’ammonimento del questore o dell’autorità giudiziaria quando ci sono condotte non ancora perseguibili, all’inserimento di un comma autonomo per l’articolo relativo al reato di stalking. È un salto poco chiaro, perché porta a passare direttamente davanti al giudice penale, con condanne tra l’uno e i sei anni. Credo che il legislatore abbia fatto un po’ di confusione”.

SECONDO FOCUS – “Nidi Violati: l’allontanamento d’urgenza del minore in assenza di prove” che prende il nome dall’omonimo libro di Antonella Dallapina che racconta le vicende di Chiara e della sua famiglia. Una ragazzina come tante che alla fine del primo anno di liceo viene portata in una comunità perché i sui genitori sono accusati di violenze domestiche. Accuse che li costringe a non vedere la figlia per un anno. Accuse che dopo due anni si chiuderanno in processo per insufficienza di prove. Le intercettazioni e le indagini della autorità definiscono un incubo per una famiglia sana. Chiara non fa altro che ripeterlo ma i sospetti di alcuni docenti, di altri genitori e dello psicologo della scuola sono sufficienti per applicare un articolo del codice civile 403 che consente di applicare d’urgenza un provvedimento di allontanamento “ma che dovrebbe essere solo una misura per brevi tempi” secondo gli avvocati Alessandra Palumbo e Elena Merlini. La storia è per fortuna a lieto fine: Chiara smette di essere trattata come un pacco postale, la procura archivia tutto. Gli atti scolastici rimangono secretati ma la verità viene a galla. Da qui l’impegno di Intesa San Martino in tutto il Paese per convincere i legislatori a modificare le norme.

“Secondo l’indagine della commissione di cui faccio parte – spiega l’onorevole Romanini– in Italia ci sono circa 30mila minori fuori famiglia. Ma l’iter giudiziario da affrontare in certe situazioni non è semplice. Per questo motivo ho presentato una interrogazione per chiedere l’aumento in regione di personale nei tribunali per minori. A Bologna, ad esempio, sono solo in 6″

Massimo Rosselli Del Turco, delegato della città di Mentana per la tutela dei diritti dei minori, già direttore dell’Istituto studi parlamentari, nonché direttore dell’associazione nazionale familiaristi italiani: “Nell’articolo 403 si dice che le figure chiave per gli allontanamenti sono i servizi sociali e la pubblica autorità, eppure fa sempre tutto e solo l’assistente sociale. Non va bene, qui stiamo parlando di sentimenti. Conosco il caso di una bambina allontanata da genitori che poi non sono stati neppure rinviati a giudizio e nel frattempo lei è ora in pre-adozione, senza vederli da tre anni. Sono cose gravissime, quando l’assistente sociale sbaglia rende infelici delle persone per tutta la vita“. Infatti “il bambino non ha il tempo di aspettare i tempi della giustizia – commenta Stefano Boschi, presidente del Cfr, psicoterapeuta e ricercatore nel settore della comunicazione in ambito clinico – Ci vorrebbe un ribaltamento di prospettiva, facendo in modo che la giurisprudenza guardi le cose con gli occhi della psicologia e non viceversa”.

L’evento “A tutela dei minori”, accreditato per la formazione continua degli avvocati, è stato patrocinato oltre che da Presidenza della Camera dei Deputati e da Unicef, anche Università degli Studi di Parma, Comune di Parma, Provincia di Parma, Vita e Fondazione Cariparma. A sostenere l’iniziativa sono state anche Mup Editore, Venturini Galimi assicurazioni, Alinovi & Tanzi arredamenti e Gazzetta di Parma, media partner.

(A.B.)

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