Mamme lavoratrici autonome: sbloccati i voucher baby sitter

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“Il voucher baby sitter per le mamme lavoratrici autonome si è finalmente sbloccato”. Ad annunciarlo Chiara Allegri, presidente di CNA giovani imprenditori di Parma. Allegri si era fatta promotrice della campagna a livello locale e si opponeva all’ingiustizia di questi voucher concessi solo per le lavoratrici subordinate. Le libere professioniste o lavoratrici autonome ne avevano diritto per tre mesi ma mancava il Decreto Attuativo che rendesse effettivamente possibile l’utilizzo. Per questo motivo la presidentessa di CNA giovani imprenditori aveva scritto una lettere indirizzata direttamente al ministro del lavoro Poletti. Era seguita anche un’interrogazione da parte della deputata del PD, Patrizia Maestri.

“Mi ha risposto Erminia Moreschini, capo della segreteria del ministro Giuliano Poletti. – continua Chiara Allegri – Ringrazio, per il sostegno, l’ufficio stampa CNA e la fondamentale attenzione delle parlamentari Maestri e Gnecchi. Il decreto interministeriale è stato firmato ed è in corso di registrazione presso la Corte dei Conti. Quindi in brevissimo tempo si potrà fare domanda. La deputata Patrizia Maestri ci ha comunicato che l’intenzione del Ministero è quella di proporre il rifinanziamento della misura, sia per le lavoratrici dipendenti sia per le autonome, anche per il 2017. Sono inoltre venuta a conoscenza del fatto che nella Legge di Stabilità 2017 è stato proposto un capitolo specifico sull’imprenditoria femminile“.

“Credo che finora il problema sia stato considerare le mamme imprenditrici e freelance come lavoratrici che non hanno bisogno di tutele, approfittando in modo erroneo della loro identificazione massima nella propria impresa. – conclude Allegri – In generale, trovo assurdo che in Italia si parli di fertility day, senza pensare a norme e servizi che possano riuscire a conciliare l’aumento demografico con il lavoro autonomo.  Il problema, nello specifico, è che la tutela della maternità e il lungo periodo in cui una lavoratrice subordinata può giustamente dedicare al bambino, per la lavoratrice autonoma è solo un’utopia”.

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