41 bis di Parma: Carminati di “Mafia Capitale” socializza con boss di”Cosa Nostra”, risponde il Dap

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Massimo Carminati, principale imputato nel processo di “Mafia Capitale” si trova nel carcere di Parma al 41bis e socializzerebbe con Giulio Caporrimo, legato al clan Cosa Nostra.

“Come è potuto accadere che Carminati si ritrovi a condividere le sue ore di socialità con un capomafia direttamente legato al latitante Matteo Messina Denaro?”, se lo chiede il vicepresidente della Commissione nazionale antimafia, Claudio Fava, dopo aver appreso delle intercettazioni tra il “Cecato” e il boss di Cosa Nostra dall’Espresso.

“Giulio Caporrimo, capo della famiglia di San Lorenzo e uomo di fiducia di Messina Denaro, raccoglie in carcere le confidenze, i progetti e le minacce di Carminati, nonostante il regime del 41 bis dovrebbe impedire proprio questo tipo di contiguità. È una svista? Una sottovalutazione? Un’altra, dopo le lunghe confidenze scambiate in carcere tra Riina e Lorusso? Lo chiederemo al ministro della giustizia Orlando” conclude Claudio Fava.

Alle accuse risponde la Polizia Penitenziaria attraverso il Dap, Dipartimento amministrazione penitenziaria. Nel caso di “Massimo Carminati, come di molti altri detenuti appartenenti al regime speciale, l’assegnazione all’Istituto di Parma è stata preventivamente concordata con le Procure Distrettuali Antimafia competenti e con la Direzione Nazionale Antimafia”. E “parimenti è stata concordata” con Dna la formazione dei gruppi di socialità, informando anche la Procura di Roma.

“Il 19 marzo 2015 – spiega il Dap in una nota – Carminati veniva sorpreso mentre dalla propria cella, rivolgendosi verso quella limitrofa di altro compagno appartenente al medesimo gruppo di socialità, pronunziava alcune frasi che sono state puntualmente e doverosamente annotate dal personale in servizio presso l’istituto di Parma. Quella relazione è stata immediatamente trasmessa alle competenti autorità giudiziarie ed è confluita agli atti del processo. L’assegnazione dei detenuti in regime di 41 bis è disposta dalla Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento”. Per i 41 bis “viene preventivamente trasmessa alla DNA per ogni eventuale osservazione”. Per Carminati “l’indicazione del gruppo di socialità è stata formulata con nota del 13 gennaio 2015, diretta oltre che al Procuratore Nazionale Antimafia, anche al Procuratore della Repubblica di Roma”.

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