Tragedia sul lavoro: 22enne muore travolto da escavatore

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A volte la morte bussa quando non te lo aspetti, hai la vita davanti, e una prateria sconfinata da visitare. A volte bussa in una giornata nebbiosa, in attesa della pioggia, mentre l’estate volta in autunno.

1234697_4918589137251_2067586268_nCome nel caso di Edoardo Mora, 22enne nato a Fidenza ma residente da sempre a Salsomaggiore, travolto da un escavatore poco dopo le sette di giovedì mattina nel cortile della Nau -Nuova Arti Unite – in strada Manara al 64/b, Parma.

L’azienda, sita in un angolo di terra su Strada Pontasso, affacciato sul passaggio a livello, lavora conto terzi, principalmente per Iren per lavori di scavi e posa di tubature.

Il 22enne, figlio di uno dei soci dell’azienda, Giovanni, stava caricando un escavatorino su un camion, tramite le apposite rampe, quando, per ragioni che accerterà l’ispettorato del lavoro insieme alla magistratura, l’escavatore, uscito da una rampa, si è ribaltato cadendogli addosso.

Le immagini delle videocamere di sorveglianza non lasciano molti dubbi.

Un grido disperato ha attirato l’attenzione degli altri operai, che si sono riversati in cortile per spostare il mezzo, ma per il ragazzo non vi era più nulla da fare.

Sul posto sono intervenuti i militi del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso, la Polizia Scientifica e gli agenti della squadra Volante e il pm Fabrizio Pensa che si occuperà del caso: la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Edoardo aveva un contratto da apprendista e non aveva il patentino per poter guidare l’escavatore. Il ragazzo, volenteroso lavoratore, si era recato alla ditta in anticipo e voleva probabilmente solo darsi da fare e aiutare i colleghi ma questo gli è costato caro.

Poco dopo le nove della mattina una triste e fitta pioggia ha iniziato a cadere su Parma, rendendo più difficili i rilievi: anche il cielo piange l’ennesima tragedia.

Per l’azienda è il secondo caso di incidente mortale sul lavoro. Nel maggio del 2010 un altro operaio, il 48enne Sergio Spagnoli, aveva persa la vita mentre lavorava per la Nau in un cantiere in via Paradigna. L’uomo stava caricando due blindoscavi su un camion quando qualcosa è andato storto ed è rimasto schiacciato da 5 quintali di acciaio. Il titolare dell’azienda era stato condannato a 6 mesi nel 2012 per non aver garantito le misure di sicurezza.

(effedivi)

 

 

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