Ugo Terracciano, ex capo della Municipale, a processo per violenza sessuale e stalking

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Non solo Giovanni Maria Jacobazzi. In una sorta di maledizione che sembra aleggiare sui numeri uno dei vigili di Parma, anche Ugo Terracciano è finito a processo. Anche lui, per accuse gravissime: violenza sessuale e stalking.

Cinque ore di discussione, poi, il verdetto. Ugo Terracciano, 56 anni, ex direttore del Centro nautico e Sommozzatori della Spezia, capo dei vigili di Parma tra il gennaio 2004 e il settembre 2005,  verrà processato per violenza sessuale e stalking a danno di una poliziotta.

Lo rivela il Secolo XIX, che spiega come la decisione sia stata presa mercoledì alle 14.30 dall giudice per l’udienza preliminare Mario De Bellis che ha rimandato al mittente la richiesta di assoluzione argomentata a lungo dal legale dal funzionario di polizia, l’avvocato Carlo Nannini. Sarà il collegio del tribunale a pronunciarsi sul caso: il processo avrà inizio il 16 novembre.

«Se non vieni a letto con me rovino la tua carriera di m…, senza di me non vali un c…, non voglio possedere il tuo corpo, ma anche la tua anima», sono alcune delle frasi che Terracciano avrebbe pronunciato riferendosi alla vittima. Nelle carte dell’indagine sono indicati diversi episodi sospetti durante i quali il funzionario avrebbe costretto la poliziotta «a subire atti sessuali».

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tutto avrebbe avuto inizio nel marzo 2012, teatro delle violenze sarebbe stata proprio la caserma del Cnes nel quartiere Pegazzano. In alcune occasioni Terracciano avrebbe «toccato in diverse parti del corpo la vittima, afferrandola, palpeggiandola, abbracciandola e avvicinando la sua bocca fino a toccarla». Il sostituto procuratore Claudia Merlino sostiene che il funzionario abbia trattenuto la poliziotta, provando a impedire che uscisse dal suo ufficio. Sempre il magistrato indica alcuni episodi che, qualora venissero confermati, configurerebbero il reato di stalking. Gli investigatori della polizia affermano che la vittima, assistita dall’avvocato Alessandro Civitillo, abbia respinto con forza le avances del superiore. La ricostruzione degli investigatori della sezione di polizia giudiziaria della Procura ha portato il pm Merlino a sostenere che Terracciano umiliasse la vittima, «emarginandola, vietando agli ispettori di rivolgersi a lei, ignorandola durante le riunioni con i vari responsabili degli uffici». L’ultimo dispetto sarebbe consistito in una segnalazione al Ministero degli Interni per «refrattarietà rispetto alle regole della leale collaborazione». Una segnalazione sfociata poi in un decreto di trasferimento per la vittima, che nell’estate del 2013 fu costretta a lasciare la caserma di Pegazzano.

Terracciano, in interviste rilasciate allo stesso quotidiano, si è sempre difeso sostenendo di essere accusato ingiustamente. «Le indagini difensive condotte dal mio legale hanno evidenziato tutte le contraddizioni di questa vicenda – aveva dichiarato il funzionario – la presunta vittima, che è una poliziotta, aveva raccontato ad alcuni colleghi di avere subito molestie anche quando prestava servizio in questura. Mi sembra una coincidenza piuttosto singolare>>.

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