Masturbarsi in pubblico non è reato, La Caramella buona: “Aberrante”

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“Spiace dover apprendere, per l’ennesima volta, che il nostro sistema giudiziario continua a depenalizzare reati comunque odiosi e da non sottovalutare”

Inizia così la nota di Roberto Mirabile, presidente dell’associazione “La Caramella buona” in relazione alla recente sentenza della Cassazione che stabilisce che masturbarsi in pubblico non è reato.

“Ormai denunciare un furto è quasi inutile – prosegue – te lo dicono anche le forze di polizia. Stessa cosa per un borseggio, dove normalmente le vittime sono vecchiette che, cadendo rovinosamente a terra, rischiano pure la vita, per pochi euro della pensione appena ritirata alla Posta. Ora dobbiamo pensare che masturbarsi in pubblico e di fronte a delle ragazze, seppur maggiorenni, sia come non pagare una contravvenzione per sosta vietata. Non ci siamo proprio. Fermo restando – e vorrei vedere diversamente! – la distinzione fra atti osceni con minori e no, non capisco con queste decisioni aberranti dove il nostro legislatore voglia arrivare”.

“Pare si ignori il dolore della vittima, la ferita possibile nel suo intimo. Si alza continuamente l’asticella della tolleranza a tutti i costi, anzi a danno della vittima stessa, forse per non affollare le carceri (che ormai mi suona tanto di falso problema), forse per rimarcare ipocritamente la funzione correttiva della pena (ma di quale pena parliamo?). Più probabilmente perché si insinua subdolamente nella nostra politica e magistratura un’idea buonista che vede lacerarsi il confine, ormai sottile e confuso, fra Abele e Caino”.
“Se il nostro sistema giudiziario e politico è ancora quello che sostiene l’impossibilità di stuprare una donna perché porta i jeans – conclude Mirabile – allora preoccupiamoci e non stiamo zitti a subire una doppia violenza, quella del reo e quella dell’istituzione complice”.

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