San Leonardo, lo spaccio e il degrado: “Basta parole, qualcuno faccia i fatti”

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San Leonardo, uno dei quartieri più popolosi della città, è salito alla ribalta della cronaca per lo spaccio e per la percezione di degrado che pervade la zona appena cala il sole.

È sotto agli occhi di tutti i residenti di queste vie che gli spacciatori lì sono e lì sembrano voler rimanere: capannelli di ragazzi fermi a quasi tutti gli incroci, da via Trento a via San Leonardo.  Tutta la sera, tutta la notte  anche in via Venezia e nelle interne,  via Palermo in primis, è facile incontrarli.

In una “mappa dello spaccio” consegnata recentemente al Comune da parte di alcuni residenti del quartiere si possono notare infatti ben 9 punti certi in cui quotidianamente si può essere certi di incontrare qualche venditore di sostanze stupefacenti.

mappa dello spaccio san leo

Per far fronte a questa situazione, e cercare di lanciare un messaggio, più che risolvere il problema, un gruppo di residenti del quartiere ha deciso di dar vita all’iniziativa “San Leonardo che cammina”.

Non vuole essere una ronda, termine che ha ormai conquistato solo fama di negatività, ma un “riappropriarsi del proprio quartiere” spiega Andrea Ferrari, organizzatore e mente dell’iniziativa che dai primi di giugno è nata e sta continuando a vedere la partecipazione di molte persone.

Delle camminate quindi, o meglio passeggiate tra una chiacchiera e l’altra, che hanno lo scopo di disincentivare lo stazionamento nel quartiere degli spacciatori di strada. L’appuntamento è per tutti i martedì e tutti i giovedì della settimana e sebbene sia un impegno non piccolo, molti sono i cittadini che in questo mese e poco più continuano a presenziare.

Come racconta Andrea: “Le camminate stanno andando bene, tanto che per settembre vorremmo fare un incontro per avanzare delle proposte più concrete sul da farsi. Proposte come incontrare l’assessore o affittare una sala civica. Non vorremmo che questa iniziativa si concludesse senza aver fatto poi niente di sostanziale. Anzi, sarebbe bello concludere questa iniziativa ma solo perché si è risolto il problema del quartiere. Ma non sembra che questo avverrà molto presto”.

san leonardo che cammina 1I giornali hanno dato ampio spazio al disagio che lamentano i residenti di questa zona ma la situazione per il momento non sembra essere migliorata. Gli spacciatori sono ancora lì, pronti a riprendere il loro posto appena le “camminate di San Leonardo” si disperdono e le persone rientrano nelle loro case, nei loro letti.

“Si è creato un bel gruppo di amici alla fine. La socialità è una parte importante. Ci sono persone che escono e vengono alle passeggiate per non stare in casa, fare due chiacchiere e stare in compagnia. Questo è sicuramente bello per la vita del quartiere ma a livello di sicurezza noi da soli possiamo fare ben poco – continua Andrea – Alla fine, noi da soli non possiamo risolvere la situazione. Ci sarebbe bisogno di un intervento più dall’alto: che sia il Comune o le forze dell’ordine”.

Nel gruppo dell’iniziativa, che si è creato su Facebook, numerose sono le lamentele dei cittadini. Persone scontente e ormai demoralizzate che quando possono si sfogano sui social denunciando l’ultimo fatto sconcertante. A volte, in questo spazio sul web, l’attenzione si sposta dal fornitore al cliente: “Come è possibile che vengano a comprare proprio sotto casa mia e magari si sniffino anche una dose sul muretto del mio condominio e io non possa fare niente?” scrive una ragazza.

“Noi ci proviamo a segnalare dove sono gli spacciatori e chi sono. Alcuni sappiamo anche dove abitano ma sembra che non si riesca ad avere un intervento rapido” commenta Andrea un po’ amareggiato.

Da poco meno di una settimana, ad esempio, una signora ha segnalato alle forze dell’ordine un appartamento tra via Ortles e via Cagliari abitato da presunti spacciatori. La signora li ha riconosciuti dai vestiti e dalle biciclette come quelli che stazionano negli angoli di via San Leonardo. “Questi ragazzi indossano poi sempre gli stessi indumenti e la signora ne ha riconosciuti alcuni da quelli appesi ad asciugare in balcone. – spiega Andrea – In questo appartamento poi sembrano girare diverse persone, alcuni stanno per un po’ di tempo poi arrivano altri ragazzi. Facce che poi son quelle che trovi ferme agli angoli delle strade di notte in attesa dei clienti. Per il momento però non sappiamo di nessun controllo fatto dalle forze dell’ordine”.

(Arianna Belloli)

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