Aemilia e dintorni, minacce a Catia Silva: Alfonso Diletto rinviato a giudizio

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Alfonso DilettoPer Alfonso Diletto, ‘ndranghetista cutrese trapiantato a Brescello e con numerosi affari a Parma, già recluso in carcere a Viterbo per gli sviluppi dell’inchiesta Aemilia (LEGGI) e considerato vicinissimo alla famiglia Bolognino e al superboss Nicolino Grande Aracri (LEGGI), amaramente “conosciuto” nella nostra città per una serie di affari e possedimenti edili illeciti, tra cui la pizzeria Ariete, poi Pizza e Mandolino, in Via Milano, la DDA ha chiesto il rinvio a giudizio venerdì nell’ambito dell’inchiesta che lo vede accusato di minacce con l’aggravante della finalità mafiosa nei confronti di Catia Silva, ex consigliera comunale della Lega Nord a Brescello.

Proprio nel comune poi sciolto per Mafia, la Silva nel 2009 aveva mosso le prime denunce, dopo essere stata avvicinata da alcuni appartenenti alla cosca: “La mafia tenta di infiltrarsi nelle istituzioni” – disse. Per lungo tempo è rimasta inascoltata, subendo minacce, come un proiettile in una busta recapitata a casa, la bandiera della Lega Nord incendiata, un’aggressione fisica.

Ma lei non si è mai fermata, e mentre anche dalla sua denuncia partiva la maxi inchiesta Aemilia prima, lo scioglimento del Comune poi, la macchina della giustizia ha fatto lentamente il proprio corso.

Accusati delle minacce con aggravante della finalità mafiosa, oltre a Diletto, Salvatore Grande Aracri, Carmine e Girolamo Rondinelli e Salvatore Frijio. Per loro venerdì mattina il PM Marco Mescolini, si, lo stesso dell’inchiesta Aemilia, di cui questa è sempre più “madre e costola”, ha chiesto il rinvio a giudizio.

La difesa ha chiesto il non luogo a procedere, accusando Catia Silva di essere poco credibile perché portatrice di interessi politici, ma l’accusa ha replicato che all’epoca Diletto era incensurato e mai nemmeno indagato per rapporti con l’ndrangheta, quindi, se le accuse non fossero fondate, come avrebbe potuto la Silva immaginarne il coinvolgimento?

Il Gup si è riservato, fissando una nuova udienza per venerdì prossimo (8 luglio).

“Catia è molto soddisfatta – ha commentato il suo legale, Gianluca Vinci, segretario nazionale Emilia della Lega Nord – perché è trascorso molto tempo, ma i nodi stanno venendo al pettine. Dopo il commissariamento del Comune di Brescello, e il rigetto della richiesta della cosca Grande Aracri di dissequestrare ingenti beni, che stanno così per finire confiscati, diventando patrimonio dello stato, questa è un’altra piccola vittoria nel nome della legalità”.

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