“L’Ostello della Cittadella? Uno scempio per la città”

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Lo sfogo denuncia è di Arturo Dalla Tana, notaio, ex sportivo, politico per qualche verso, uomo di cultura e arguzia piuttosto stimato in città. Lo affida direttamente alla propria pagina Facebook, con l’amarezza e a dignità del parmigiano ferito.

Oggetto della sua rabbia, l’ostello della Cittadella. La descrizione la lasciamo alle sue parole.

“Dovrei riuscire a conservare un certo aplomb, scrivendo. Ma qui faccio fatica. Perché qui parlo della Cittadella. Non di politica. Non di giunte bianche, rosse o stellate. Non mi interessa.

Parlo di una schifezza. Di una enorme, colossale schifezza. Non solo tanti soldi buttati via, tanti. E’ peggio. E mi spiego.

La Cittadella è il parco più amato dai parmigiani. Lo è perché lo abbiamo fatto diventare così, perché è il parco dello sport, della tranquillità, l’unico sicuro e ben frequentato.
L’ex ostello era la grande occasione di mettere al servizio del parco quello che mancava ai suoi frequentatori. Una struttura al servizio degli sportivi, che vengono a migliaia anche se non c’è nulla, non si sono spogliatoi, non ci sono servizi igienici, non ci sono strutture coperte. Un rifugio per le mamme. Un luogo coperto per gli anziani. A disposizione, senza tante storie.

Tutto questo si poteva ricavare nell’ex ostello. Bastava capirla, la Cittadella. Parlare con chi la frequenta.
E invece no.

Lavori affidati a scatola chiusa al Grande Architetto. Che di chi frequenta la Cittadella non sa nulla. Zero. E che ti inventa una ristrutturazione costosissima e inutile. L’ho sentita la presentazione. C’ero. Ce l’ho ancora qui sullo stomaco.

Postazioni per computer (come se ancora servissero), una libreria (chi la controlla, chi la gestisce?), un bar ristorante (il bar c’è già, storico, lì fuori, basta e avanza). Stendardi, cespugli ricadenti. Per farne cosa? Per far cose è stata la risposta. Bella risposta.
Ieri i progettisti erano lì, stavano ideando neon che facessero luci dal basso, all’aperto dove era il camping, hanno portato lastroni di pietra pregiata.

Mentre li fuori cento ragazzi volevano giocare a basket, i campi erano solo due, in ottanta sono tornati a casa. Averne avuti altri di campi, e da pallavolo, e una palestra lì dentro.
La Cittadella è una vecchia signora, piace così. E a una vecchia signora non si chiede di essere bella, ma di accogliere i suoi ragazzi, di dare loro quello che chiedono.

Volete sapere come finirà? Quella struttura, l’ex ostello violato e violentato, ingovernabile dopo queste scelte, verrà dato in gestione a una associazione amica, alla quale verrà pagato un canone. Non da lei a noi, da noi a loro. Nella migliore delle ipotesi. Altrimenti, abbandonato per i troppi costi di gestione, sarà un rifugio per sbandati.

13458729_10206515697557211_5160399958562697508_oDimenticavo: il cartello qui sotto. Già prima ce n’era un altro: 35.000 euro per i sondaggi del terreno (per poter mettere i neon e i lastroni), ora 317.000 euro per l’esterno. Poi monteranno l’altro cartello: 400.000 euro solo per il piano terra.

Per avere cosa? Il niente, l’inutile, la cattedrale disabitata.
Che qualcuno faccia qualcosa.

Amici giornalisti, so che mi leggete. Non lasciate sola la Cittadella e chi la frequenta e la ama. Parlatene, scrivete, fate parlare chi la frequenta. Lo so, con quelli non si ragiona. Non ascoltano. Ma proviamoci”.

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