MNC, avvisi di garanzia notificati dai vigili: il caso approda in Parlamento

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Nuovo capitolo della querelle tra la Polizia Municipale di Parma e Filippo Greci, presidente del Movimento nuovi consumatori (LEGGI): questa volta intervengono i Parlamentari.

Filippo Greci alcuni giorni fa aveva fatto sapere di aver depositato una querela-denuncia contro ignoti della Polizia Municipale per abuso d’ufficio, tentata estorsione, calunnia e falso ideologico: quell’indagine sarebbe partita direttamente dalla Polizia Municipale alla vigilia della conferenza stampa del MNC sui rimborsi del Comandante della Polizia Municipale di Parma Gaetano Noè, e sarebbe stato un chiaro atto intimidatorio.

“Tale atto – a detta del denunziante – non sarebbe stato notificato sulla base di un necessario impulso della Procura della Repubblica di Parma, essendo privo del numero di iscrizione dell’indagine penale e dell’Autorità procedente. Se così fosse, la rilevanza e la gravità dei fatti menzionati sarebbero indiscutibili a partire dal profilo penale se si considera che agli “indagati” sarebbe contestata la diffusione dei dati anagrafici di tre Amministratori del Comune di Parma avvenuta nel contesto della loro denunzia dell’archiviazione, richiesta (e ottenuta) dal Comandante dei VV. UU. Di Parma, per “buona fede non colposa” di multe a carico degli stessi Amministratori.

Come, infatti, a fronte di un reato perseguibile a querela di parte, può giustificarsi, in assenza dell’impulso dell’autorità giudiziaria, la notificazione di “Verbale di identificazione – Dichiarazione/elezione di domicilio Nomina del difensore – Informazione sul diritto di difesa della persona nei cui confronti vengono svolte le indagini” ad opera della Polizia Municipale?

In ragione di ciò, i parlamentari Dambruoso (Scelta Civica), magistrato e dal 2013 Questore della Camera dei Deputati, Benamati (PD), e i tre dem parmigiani, Maestri, Pagliari e Romanini  hanno richiesto un intervento del Ministro della Giustizia in considerazione della rilevanza e della gravità dei fatti menzionati, “ove questi rispondessero al vero”, configurandosi una inammissibile assunzione di iniziative di competenza della Autorità giudiziaria.

“L’accusa è partita dalla polizia municipale, coinvolta nello scandalo delle multe annullate, e non dalla Procura” continua a tuonare Greci.

“Se fosse vero quanto sostenuto da Mnc – affermano invece i parlamentari – la rilevanza e la gravità dei fatti menzionati sarebbero indiscutibili a partire dal profilo penale, se si considera che agli indagati sarebbe contestata la diffusione dei dati anagrafici di tre Amministratori del Comune di Parma avvenuta nel contesto della loro denunzia dell’archiviazione, richiesta (e ottenuta) dal Comandante dei VV. UU. Di Parma, per buona fede non colposa di multe a carico degli stessi Amministratori.

Come, infatti, a fronte di un reato perseguibile a querela di parte, può giustificarsi, in assenza dell’impulso dell’autorità giudiziaria, la notificazione di Verbale di identificazione – Dichiarazione/elezione di domicilio Nomina del difensore – Informazione sul diritto di difesa della persona nei cui confronti vengono svolte le indagini ad opera della Polizia Municipale?”.

 

 

 

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