Sciopero (anche) al Maggiore: Cup nel caos

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Che gli scioperi creino disagi, è ormai cosa nota e assodata. Solitamente ci siamo occupati degli scioperi dei treni, che hanno tenuto a terra (e a casa da lavoro, università, impegni) numerosi pendolari.

Questa mattina ci giunge la segnalazione sdegnata e rabbiosa di un lettore che invece è incappato in quello della sanità.

“Avevo gli esami del sangue prenotati per questa mattina – segnala Massimo – e mi sono recato al Cup. Sapevo dello sciopero, leggo i giornali, ma sapevo anche che sono garantiti i servizi essenziali, e pensavo che, alla peggio, mi avrebbero avvisato subito, al momento di pagare il ticket.

Invece no – racconta il lettore. Ho pagato il ticket e mi sono messo in fila. Avevo appuntamento alle 07,00, il primo della mattina perché lavoro nel mantovano” – precisa.

“Dopo oltre un’ora e venti di coda, mi è stato detto che non mi sarebbe stato fatto il prelievo, poiché i controlli amatici non sono “salvavita”. Pazienza, mi sono detto, cercando di riprenotare per domani, o il giorno dopo”.

E qui inizia la beffa. “Allo sportello prenotazioni mi hanno chiesto di pagare un nuovo ticket, o di recarmi ad un altro sportello, che mi hanno indicato, sempre ai Cup, per chiedere il rimborso o la “voltura” del ticket pagato. Anche li trenta minuti di fila, per poi sentirmi dire che no, devo chiedere il rimborso allo sportello di Via Gramsci, anch’esso chiuso per sciopero.

Ora – chiude Massimo – capisco lo sciopero, capisco i disagi, ma la presa per il …. agli utenti non è accettabile. L’ospedale Maggiore, la direzione sanitaria e organizzativa si devono vergognare. Se non sanno gestire uno sciopero come pensano di fare con un’emergenza di vita o morte”?.

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Per chi volesse saperne di più sullo sciopero, riproponiamo la nota della CGIL – : #Contrattosubito, il 24 maggio, è il giorno dello sciopero regionale pubblico impiego

“Attesi a Bologna davanti alla Regione migliaia di lavoratori per il contratto e il futuro dei servizi.

Si preannuncia alta l’adesione allo sciopero regionale degli addetti del pubblico impiego, sanità privata e privato sociale, proclamato per domani, martedì 24 maggio dai sindacati FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e UIL PA per il rinnovo del contratto, lo sblocco delle assunzioni, investimenti in formazione e lotta agli sprechi.

Anche a Parma il 24 maggio molti servizi potrebbero non funzionare, ad esempio non saranno garantite tutte le prestazioni ambulatoriali o ospedaliere non essenziali per legge, saranno chiusi molti asili nido e scuole materne comunali e in gestione a coop sociali, saranno chiusi anche molti centri diurni per anziani e disabili, molti uffici pubblici, dai Comuni all’Inps, dalla Provincia all’Agenzia delle Entrate.

In occasione dello sciopero regionale è prevista una manifestazione a Bologna con corteo alle 9.30 da via Stalingrado che si concluderà davanti alla sede della Regione Emilia Romagna, in concomitanza con lo svolgimento del Consiglio regionale. Il comizio conclusivo è affidato al segretario generale nazionale Cisl Fp Giovanni Faverin.

Da Parma partiranno in pullman alla volta della manifestazione regionale oltre seicento lavoratori pubblici, stanchi, arrabbiati e intenzionati a indirizzare un segnale forte al Governo che da 7 anni ormai non rinnova i contratti di settore e con il blocco quasi totale del turn-over sembra disinteressarsi del futuro dei servizi pubblici da garantire alle comunità.

Anche i dipendenti del privato sociale e della sanità privata hanno i contratti scaduti (alcuni bloccati dal 2007!) ciò ha prodotto un aumento della precarietà lavorativa, calo dei salari e riduzione dei diritti con conseguenti ricadute sulla qualità del lavoro pubblico in tutte le sue forme di gestione diretta e indiretta, in ambiti quali i servizi alla persona, la sicurezza, i servizi educativi, per citarne alcuni.

I sindacati di categoria chiederanno agli amministratori regionali sostegno alle ragioni dello sciopero e un ruolo attivo nello sbloccare il contratto, ristabilendo condizioni di dignità professionale ed economica per il pubblico impiego e i settori collegati, che raccolgono in Italia quasi 5 milioni di persone. Se è vero, infatti, che il Governo è responsabile della situazione, gli amministratori locali non possono non riconoscere come loro problema il peggioramento delle condizioni di lavoro dei propri collaboratori. Manifestare davanti alla Regione ha il significato di impegnare il presidente Stefano Bonaccini – che è anche presidente della Conferenza delle Regioni – a svolgere un ruolo attivo nei confronti del Governo.

Da settimane FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e UIL PA territoriali sono impegnati a sensibilizzare gli amministratori pubblici nel sostenere le ragioni della mobilitazione, chiedendo anche la firma di una simbolica cartolina indirizzata al Presidente del Consiglio e al Ministro della Funzione Pubblica Madia, sottoscritta da quasi tutti i sindaci (o loro delegati) dei Comuni parmensi, dai parlamentari di Parma e dal presidente della Provincia.

Per sindacati e lavoratori è inaccettabile quanto emerso dalle recenti indiscrezioni di stampa secondo cui il ministro Madia starebbe lavorando a un’ipotesi di rinnovo contrattuale solo per i lavoratori a più basso reddito, data la scarsità di risorse stanziate nella legge di Stabilità. È pleonastico infatti ricordare che il contratto è di tutti”.

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