Paolo Becchi: “Il Movimento 5 Stelle è diventato stalinista”

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(ANSA) – «Il Movimento è diventato un partito “stalinista”». Lo dice a Qn Paolo Becchi, il cosiddetto ideologo dei 5 Stelle, ora fuoriuscito, che liquida la sospensione di Federico Pizzarotti come «un regolamento di conti interno». «Nogarin è ortodosso», sottolinea, «invece il primo cittadino di Parma disturbava. Siamo di fronte all’ennesimo errore politico». 


Così, spiega, il Movimento rischia di perdere credibilità ma «i 5 Stelle adesso seguono la logica bieca dei partiti: usano un pretesto per far fuori chi non è in linea. Due pesi e due misure, come tutti gli altri». «Il web non ha più senso. Il Movimento è diventato un partito. Rigido, strutturato, ‘stalinista’, senza dibattito interno».

La sospensione del sindaco di Parma è stata decisa dal direttorio, dice, «magari non erano neanche tutti e cinque d’accordo». Grillo? «Il garante dovrebbe ricordare che le regole vanno rispettate. Ma lui ha tirato i remi in barca. Ormai se ne sbatte». 
Becchi comunque non vede ripercussioni sulle amministrative, “la gente dimentica in fretta».

«Virginia Raggi a Roma vincerà comunque», dice. «Certo, se il Movimento perdesse ovunque, chi ha preso certe decisioni dovrà assumersi le sue responsabilità. Da quando è mancato Gianroberto Casaleggio, non c’è più quella personalità superiore capace di fare sintesi. E, sul lungo periodo, può essere che gli italiani si rendano conto che è il Movimento è tutto un bluff».

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