Striscioni contro la Resistenza: è polemica PD su CasaPound

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“Un episodio inqualificabile e inquietante – commenta la deputata del Pd Patrizia Maestri – come temevamo l’apertura della nuova sede di Casa Pound in città ha portato al tentativo di far passare idee revisioniste e antistoriche contro cui tutta la Parma antifascista deve reagire al più presto”.

“La Resistenza è una cagata pazzesca” è lo slogan che recitano alcuni striscioni affissi ai cancelli di diversi istituti superiori di Parma tra cui il Toschi, il Rondani, l’Itis e l’Ipsia; parole rivendicate con un post su Facebook dal Blocco studentesco di Parma, il gruppo degli studenti che fa riferimento a  Casa Pound. E che stanno facendo salire l’indignazione di molti, in particolare di alcuni esponenti del PD, tra cui Pagliari e Romanini.

“E’ un gesto gravissimo, è un gesto fascista – scrive il senatore Pagliari del Pd -. Il tema della dodicesima disposizione transitoria della Costituzione si ripropone con forza nei confronti di CasaPound”.

“Iniziative di questa natura non possono lasciare indifferenti: a Parma non c’è spazio per il revisionismo antistorico. La Resistenza, la Liberazione e la guerra partigiana sono il fondamento della nostra democrazia, negarli significa negare l’essenza stessa della nostra convivenza civile ed è quindi inaccettabile”. Con queste parole il deputato PD Giuseppe Romanini ha commentato l’iniziativa dei giovani di estrema destra di fronte a diversi istituti superiori cittadini.

Insieme agli altri colleghi parlamentari, la Maestri sta preparando una interrogazione al ministero dell’Interno su quanto successo. “Archiviare questi episodi come marginali e dare loro poca importanza – sottolinea Maestri – è un grave errore, ci vuole la massima attenzione in particolare perché si stanno rivolgendo ai giovani che, in alcuni casi, non hanno le competenze per approfondire queste tematiche”. Per l’esponente Pd è fondamentale che ci si mobiliti per isolare queste soggetti. “A pochi giorni dalla fondamentale ricorrenza del 25 aprile – spiega – quelle di questi fascisti del terzo millennio, come si autodefiniscono, sono parole che devono farci riflettere. Con la loro retorica revisionista cercano di radicarsi in una città che è medaglia d’oro alla Resistenza. Per questo le associazioni, i sindacati, i partiti, le forze democratiche e tutti i parmigiani che hanno a cuore i valori conquistati con la Liberazione, devono rispondere con fermezza per combattere e isolare questi neofascisti per ribadire il loro no al fascismo, sia quello del passato che quello del presente”.

2 Commenti

  1. Per chi come me ha avuto un padre deportato dai nazisti leggere lo striscione irripetibile affisso dagli attivisti di Casa Pound all’esterno di alcuni istituti superiori della nostra città comporta un dolore prima di ancora che politico, umano. Per quanto mi riguarda si tratta di una cosa che non può essere semplicemente derubricata come una goliardata ma segna piuttosto un punto di non ritorno che deve essere stigmatizzato da tutte le forse politiche che si riconoscono in quel percorso democratico che è fondante del nostro Paese e che giustamente vede nella Resistenza il suo punto di origine. Casa Pound con questa sua uscita si pone al di fuori del consesso democratico e come tale deve essere trattata da tutta quella politica che non si riconosce in un estremismo becero e obsoleto che certo non può trovare udienza in una città che, lo ricordo, è Medaglia d’oro per la resistenza. Qualsiasi tentativo di ridurre la portata e il significato politico di quanto scritto dai sostenitori di Casa Pound rischia di apparire come espressione di una debolezza che non può e non deve esistere ed è per questo motivo che è mia intenzione portare quanto prima l’argomento in Consiglio comunale con l’obiettivo di condividere tutte le azioni possibili e necessarie affinché si possa isolare e contrastare efficacemente realtà come questa.

    Roberto Ghiretti
    Parma Unita

  2. «La vera “cagata pazzesca” è che i fascisti del terzo millennio di Casa Pound si permettano di insozzare con scritte deliranti i cancelli delle scuole cittadine, offendendo la storia di Parma, città medaglia d’oro al valor militare per la guerra di Liberazione.

    Le migliaia di famiglie parmigiane che hanno sofferto torture e deportazioni e pianto i propri cari per la causa della Resistenza, e le centinaia di ragazzi di Parma, morti giovanissimi per restituire a tutti dignità e libertà, non meritano gli insulti di questi quattro provocatori.

    Le autorità competenti facciano chiarezza sull’accaduto e accertino eventuali responsabilità anche penali.

    Noi, per parte nostra, continueremo a dare il nostro contributo affinché la memoria storica di questa città non venga offuscata e, al fianco delle associazioni partigiane, promuoveremo tutte le iniziative per arginare questi fenomeni, a partire dal mondo della scuola e degli studenti, non a caso scelto come obiettivo dai neofascisti».

    Massimo Bussandri, segretario generale CGIL Parma

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