Omicidio di Basilicagoiano, arrestati due parmigiani: ancora fumosi movente e contorni

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Che Mohamed Habassi sia morto, pestato a sangue (LEGGI – FOTO) nell’alloggio di Basilicagoiano ancora riconducibile alla compagna, morta in un incidente stradale lo scorso agosto, pare essere per ora l’unica certezza di questa vicenda dai risvolti quasi grotteschi.

Le dita della mano mozzate, l’accanimento prima sull’uomo, poi sul cadavere, la furia con cui è stato massacrato, lasciano aperte tante domande: vendetta? Questioni di droga, considerato che il tunisino aveva alcuni precedenti specifici? Problemi legati all’affidamento del figlio, considerato che il piccolo, sei anni, anziché a Marsala dalla famiglia della mamma è stato condotto in Tunisia dai nonni paterni dopo la morte della donna? Altro?

Si può pensare tutto e il contrario di tutto, e dalle forze dell’ordine trapela poco o nulla. L’unica informazione certa è che sono stati fermati due uomini, il primo sul luogo del delitto, e per questo sarebbe scattato l’arresto, il secondo in serata, e sarebbe ancora in stato di fermo, dopo essersi costituito mentre la cerchia si stringeva intorno a lui.

Entrambi sulla quarantina, italiani, della provincia parmigiana ma non di Basilicagoiano, senza precedenti degni di nota: quindi? Che c’entrano? Che è successo?

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“Forse ragioni economiche” – soggiunge il PM Nunno, incaricata delle indagini – “pensiamo a motivazioni personali”. Ma quali possono aver spinto a una tale brutalità? Gli affitti non pagati, per i quali il padrone di casa citofonava spesso, eventuali debiti di gioco, o un avvertimento per qualcuno? Habassi non pare una “personalità” nemmeno della criminalità: forse, nelle sue giornate di disoccupato perdigiorno che discuteva coi vicini per la musica alta, il caos, era diventato scagnozzo di qualcuno che dalla sua morte deve capire qualcosa? Che fine ha fatto il connazionale, che Habassi spacciava per cugino, che recentemente viveva con lui?

Domande senza risposta. Tante, troppe. Che aleggiano come pollini in primavera, su quella palazzina abitata da anziani e stranieri, su un quartiere che ricorda con gioia la compagna Giovanna ma con sprezzo Mohamed, mentre la nebbia avvolge quello che rischia di diventare “il giallo di Basilicagoiano”.

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