Chernobyl, 30 anni dopo Parma non dimentica

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Non c’erano i social network, e le informazioni correvano ancora tra rotative e tg “classici”. Ma la notizia della nube tossica arrivò, piano piano, con il suo peso di paure e criticità, tra il latte da non bere, l’aria inquinata, le mutazioni genetiche.

Trent’anni dopo di radiazioni si muore ancora, nella zona intorno alla centrale nucleare esplosa a Chernobyl, ma non solo.

E parma, non dimentica.

Oggi alle 15.30 ai Chiostri di S.Giovanni sarà inaugurata la mostra di foto inedite di Siarhei Khaladzilin, fotografo di Belta, l’agenzia nazionale di stampa bielorussa:  le immagini rappresentano un percorso storico di questi ultimi tre decenni nei territori inquinati radioattivamente, e le scene di una vita mutata nel corso degli anni. La mostra sarà a Parma fino al 29 aprile, poi si trasferirà dal 30 al 9 maggio a Borgotaro, al Museo delle Mura, e infine a Noceto nelle sale del piano Nobile della Rocca, dal 12 al 19 maggio.

Contemporaneamente ci sono in calendario alcuni spettacoli teatrali della compagnia teatrale bielorussa Akme theater, di Minsk.

La compagnia proporrà uno spettacolo per le scuole (“Il gabbiano Jonathan Livingstone”) la mattina del 29 aprile a Borgotaro.

La sera del 29 aprile presenterà invece al Moruzzi di Noceto lo spettacolo “Chernobyl”, in replica la sera del 30 a Borgotaro al teatro Farnese.

E dal 2 al 7 maggio, in occasione della annuale missione umanitaria di Help for Children, anche il sindaco Federico Pizzarotti sarà in Bielorussia in visita ufficiale.

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