Vilipendio religioso, 64 denunce: ci sono anche dei parmigiani

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Sessantaquattro persone indagate dalla procura di Piacenza per il reato di “offese a una confessione religiosa mediante vilipendio”: sono tutti accusati di aver inscenato goliardicamente dei finti matrimoni e un battesimo cattolico utilizzando dei finti paramenti, fette di salame al posto dell’ostia consacrata, uno spazzolone da gabinetto come aspersorio e altro ancora. Il tutto celebrato sul sagrato di una delle chiese più belle della provincia piacentina, quella di San Genesio nel borgo medievale di Vigoleno.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola comandati dal maggiore Emanuele Leuzzi, e hanno portato alla denuncia a piede libero di 64 persone di età comprese fra i 20 e i 35 anni, originari – oltre che della provincia di Piacenza – anche di Fidenza, Soragna, Busseto e San Donato Milanese. A rivolgersi ai carabinieri è stato un parrocchiano che aveva scoperto sui social network alcune foto esplicite della messinscena goliardica che, ciclicamente, veniva realizzata davanti alle porte della chiesa. Il lasso di tempo sarebbe compreso tra il 2013 e il 2015.

I carabinieri sono risaliti alle immagini che hanno permesso di identificare buona parte dei coinvolti.

Pare che l’evento blasfemo venisse organizzato con largo anticipo e poi diffuso tramite passaparola, sms o un gruppo chiuso su Facebook per darsi appuntamento per il ritrovo. Dopo un aperitivo in un bar della zona, il gruppo si spostava davanti alla chiesa medievale e inscenava un matrimonio o un battesimo, scimmiottando il rito cattolico.

Il prete – come si vede anche nelle immagini di Facebook – con un paio di corna da diavolo e dei finti paramenti arrivava a bordo di un pick-up e impartiva benedizione con uno scopino da water.  Simulando anche una consacrazione, con una fetta di salame al posto dell’ostia, si fingeva una comunione blasfema.

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