Da una parte, il corteo Antifascista, partito da Barriera Farini terminato al Parco Pellegrini senza eccessivi scossoni, nonostante numerose ripercussioni sul traffico con Via Mantova e Via Toscana rimaste chiuse a lungo.
Dall’altra parte, l’inaugurazione della nuova sede di Casa Pound, in Via Toscana 58/1, tra il sotto il cavalcavia, tra la ferrovia e la tangenziale.
All’inaugurazione, preceduta da non poche polemiche (LEGGI) presenti oltre un centinaio di attivisti, oltre al presidente nazionale dell’associazione Gianluca Iannone, gli esponenti di spicco locali Luca Furlotti e Pier Paolo Mora ma anche alcuni membri del Comitato Cittadini Volontari di Via Toscana.
Proprio uno di loro, Marco, ha fatto notare come sia “grave e assurdo” che il laboratorio creativo di un artista antifascista ora sia il nido dei fascisti del terzo millennio.
Quell’angolo di Via Toscana, interno popolato di Glicini e fiori variopinti e smaglianti, era infatti l’antro creativo ed espositivo di uno dei più grandi stilisti figli di Parma: Guido Pellegrini, portato via da un male incurabile nell’agosto del 2013.
Poco meno di tre anni dopo, quello stesso spazio torna a vivere, con tanto di bar e palestra, ma con altre prospettiva. “Piazza, il veterinario proprietario dello stabile, poteva affittarlo ad altri” – è il commento piccato del quartiere.
Ma considerata la quantità di affittasi e vendesi che tappezzano la zona, probabilmente non si è particolarmente preoccupato di quale fosse la destinazione finale d’uso.
