Sono accusati di aver compiuto, al termine di una serata brava, uno stupro di gruppo ai danni di una ragazza appena maggiorenne nella sede della Rete antifascista in via Testi a Parma.
I fatti, nel 2010, noto alla Procura dal 2015 grazie a un video girato con un cellulare che ritraeva le violenze sulla ragazza, incosciente, a causa di alcol o abuso di sostanze.
Dieci giorni fa, per dei tre dei presunti responsabili, visibili nelle immagini, il gup ha disposto il rinvio a giudizio. Si tratta di un 24enne romano, un 25enne e un 29enne di Parma, ad oggi ai domiciliari grazie ad una sentenza del Riesame, poi confermata dalla Cassazione (LEGGI).
Un quarto ragazzo è stato assolto con rito abbreviato, un quinto, risulta irreperibile, un sesto, inizialmente indagato, all’epoca dei fatti è risultato in Sudamerica.
(ANSA)