Vinitaly, tanta Parma in mostra: prosciutto e…il vino di Ceci

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Parma e i suoi salumi sono presenti con uno stand a Vinitaly di Verona, la fiera del vino per antonomasia, giunta al suo cinquantesimo anno, che ha deciso di ampliare l’area di intervento con la creazione di un padiglione Sol&Agrifood, dedicato all’olio extravergine di qualità e ai prodotti tipici.

La novità del 2016 è “Salumi e biodiversità”, uno spazio non solo espositivo ma soprattutto culturale e formativo, dedicato al vastissimo panorama della salumeria italiana, un settore particolarmente legato a quello del vino – si pensi a “pane e salame” – con cui condivide il valore evocativo e conviviale.

La fiera ha incaricato l’Accademia delle 5T (Territorio, Tradizione, Tipicità, Trasparenza, Tracciabilità) di realizzare una serie di incontri con degustazione per assaggiare i diversi salumi con l’ausilio degli stessi produttori che ne raccontano la storia e il legame con il loro territorio.

In questo spazio non poteva mancare Parma, città creativa Unesco per la gastronomia, un riconoscimento prestigioso per il quale i salumi non hanno certo avuto un ruolo secondario. Né ha un ruolo secondario per la qualità dei prodotti la biodiversità del territorio parmense, che comprende la Bassa brumosa lungo il Po, una pianura verde e solare e le colline lungo le valli appenniniche dove si incontrano i venti del nord con le correnti marine. Ecco perché convivono nell’area parmense i salumi tipici delle nebbie, come il culatello, con quelli, come il prosciutto crudo, che amano le brezze. Ciò da vita al connubio tra biodiversità animale, vegetale, microbica e ambientale generando prodotti unici frutto di una tradizione maturata nei secoli con il contributo delle abilità ataviche delle popolazioni che si sono sovrapposte sul territorio.

Lo stand di Parma è gestito dai corsisti del prestigioso Master Comet (Cultura, Organizzazione e Marketing dell’Enogastronomia Territoriale). Un appuntamento fisso sarà dalle 12 alle 13.30 per tutta la durata della fiera, per approfondire le tematiche relative ai prodotti di salumeria si va da un excursus sulla Parma salumiera evidenziandone proprio l’elevato livello di biodiversità, per arrivare poi  al Culatello di Zibello e al Prosciutto di Parma Dop.

Inoltre,  alle 16,30 i prodotti di Parma saranno tra i protagonisti dell’evento Panini creativi. E mercoledì sarà raccontata la razza Suino Nero di Parma, confrontandola con la Mora Romagnola: il tutto tramite degustazioni guidate su come sceglierli e abbinarli.

Infine, sempre mercoledì è in programma un incontro con il SSICA (Stazione Sperimentale Industrie Conserve Alimentari) di Parma che presenterà la ricerca finalizzata a eliminare il salnitro dalla produzione di salumi, con  la degustazione dei prodotti senza salnitro di Massimo Spigaroli che dimostrerà in concreto la validità della ricerca.

E il vino di Ceci – Sono stati ben 24 i vini dell’Emilia Romagna che hanno ottenuto il riconoscimento al Premio Enologico Internazionale del Vinitaly “5 Star Wines”, per aver raggiunto o superato una valutazione di 90 centesimi. Tra i vini prodotti in provincia di Parma, l’unico premiato con 91/100 è il lambrusco frizzante Emilia Igt “Terre Verdiane 1813”, annata 2015, prodotto dalle Cantine Ceci di Torrile.

Con questo brillante biglietto da visita l’Emilia Romagna si è dunque presentata al Vinitaly in corso a Verona. Nato 23 anni fa con lo scopo di premiare e stimolare lo sforzo delle aziende vinicole che investono nel continuo miglioramento qualitativo dei propri prodotti, il Premio è diventato nel tempo un eccellente strumento di promozione dei prodotti verso tutti i mercati internazionali, una garanzia per i buyer sulla qualità dei nuovi vini immessi sul mercato ma ancora non conosciuti.

Qualità che la giuria, formata da esperti di fama internazionale e capitanata da Ian D’Agata e Stevie Kim, ha riscontrato in molti vini dell’Emilia Romagna tutti presenti all’interno del Padiglione 1.

«Quest’ultimo riconoscimento ricevuto dai nostri vini dimostra la grande vitalità della viticoltura regionale e i grandi sforzi di miglioramento che si sono raggiunti – sottolineano Pierluigi Sciolette e Ambrogio Manzi, rispettivamente presidente e direttore di Enoteca regionale Emilia Romagna -. Siamo orgogliosi di come sta andando la nostra vitivinicoltura volta sempre più all’internazionalizzazione, sulla base di un progetto ben presente al Padiglione 1 e in tutta la nostra attività di promo-commercializzazione, quello della via Emilia: il simbolo di una regione che unisce vino, cucina, storia, cultura e territorio».

 

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