Evade dal Rems, è caccia al fuggitivo: si tratta di Wajdi Axyi, dentro per tentato omicidio – ECCO IL SUO VOLTO, CHI L’HA VISTO?

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Tunisino, 30 anni, potenzialmente ancora pericoloso, trasferito alla Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza di Casale di Mezzani dal carcere di Piacenza solo da pochi giorni.

Questo l’identikit dell’uomo fuggito mercoledì notte dalla Rems, “erede” degli ex ospedali giudiziari.

imageSi tratta di Wajdi Axyi, una lunga serie di precedenti per spaccio e furto, accusato  lo scorso luglio di tentato omicidio: aveva accoltellato alla gola un 50enne connazionale per ragioni legate al sottobosco dello spaccio.

Il trasferimento dal carcere di Novate era stato predisposto in base a una sentenza collegiale lo scorso febbraio: “assolto perché incapace di intendere e volere”, come affermato da una perizia a firma del dott. Filippo Lombardi, psichiatra, che in seguito alla fuga, a precisa domanda “dobbiamo avere paura, è pericoloso?” si trincera dietro un “no comment”.

Immediato, dopo la fuga, l’avvio delle ricerche da parte dei carabinieri, nella Bassa ma non solo: non si esclude che, essendo da tempo a conoscenza del trasferimento, il trentenne possa essersi organizzato per avere un’auto e una via di fuga, probabilmente di nuovo nel piacentino.

Giovedì, quando in paese si è sparsa la voce, e sono arrivate le prime segnalazioni,  rivelatesi però infondate, è caduto lo sconforto: poco meno di un anno fa, l’apertura della struttura era stata recepita con dubbi e paure, fugate dallo scorrere, relativamente senza intoppi, delle giornate.

Ma ora un 30enne, potenzialmente ancora pericoloso, è fuggito. Come e perché sia stato possibile, andrà stabilito.

Frustrante anche il lavoro delle forze dell’ordine: Axyi, di cui pubblichiamo una foto gentilmente concessa da un collega del quotidiano Libertà, ma di cui le forze dell’ordine hanno preferito non diffondere il volto, è un “cane sciolto”.

Non ha parenti in Italia, non ha amici, è fuggito senza documenti e senza cellulare. Soprattutto, per la legge italiana, non è’ un latitante, non è’ in fuga, si è’ solo allontanato da una struttura sanitaria.

Quindi anche per le sue ricerche non si possono utilizzare intercettazioni o altri strumenti investigativi, e se dovesse venir ritrovato potrebbe solo essere riaccompagnato nella struttura cui è’ stato assegnato.

I FATTI –  Era stato fermato con un borsone con vestiti e soldi, in via Cavour a Piacenza, poche ore dopo il tentato omicidio di un connazionale di 50 anni, in Via Alberoni, a Piacenza. . Axyi lo aveva ferito con un fendente alla gola, dopo una lite, nella notte del primo luglio 2015: arrestato, era stato condotto in carcere a Le Novate.

La vittima, con alcuni precedenti per furto, era stata trasportata subito all’ospedale da alcuni testimoni. Secondo i sanitari questo era stato fondamentale per evitare l’irreparabile, insieme alla fortuna: solo per un centimetro l’uomo non è stato colpito alla carotide, eventualità che ne avrebbe causato la morte. Sottoposto ad un intervento di 4 ore, ora è stato poi dichiarato fuori pericolo, mentre per Axyi è iniziata la trafila giudiziaria.

 

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