Scandalo PGE: si dimette il consiglio d’amministrazione. Lega Nord: “Dovevano farlo prima”

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Come prevedibile lo scandalo di Parma Gestione entrate, con gli avvisi di garanzia recapitati ai massimi dirigenti (LEGGI) è al centro del consiglio comunale.

Attacca Cattabiani: “Si cancelli il cda, si commissari la società e al più presto venga chiusa. Va ricostruita al più presto credibilità del servizio”.

Se Ghiretti e Pellacini chiedono le dimissioni di Ferretti, confermando quanto detto poco prima in conferenza, come Nuzzo, che aggiunge “se lo Stato italiano fosse diverso si sarebbe dimesso ieri”, tutte le voci sono contrarie all’ente riscossore del comune.

“Per anni si è fatto finta di niente” – attacca Manno, mentre Bizzi invoca risposte “in nome della città”.

Poi la parola passa a lui, Marco Ferretti, l’uomo di cui tutti o quasi chiedono la testa. “Ho fiducia nell’onestà dei dipendenti – esordisce – poi si giustifica. Non abbiamo potuto occuparci subito di Pge, dovendo affrontare ben altri problemi. Abbiamo nominato il cda nel 2014, perché ne volevamo uno di fiducia. Ne ho difeso l’iscrizione all’albo, perché ritenevamo che fosse legittimata a operare, ci siamo iscritti solo per avere credibilità.  Ma per dare credibilità abbiamo voluto iscriverci”.

Poi, la “classica” fiducia nell’operato della magistratura, e l’annuncio: il cda di Parma Gestione Entrate si dimette.  “Non è un’ammissione di colpevolezza – precisa – ne una dichiarazione del Comune che li consideri responsabili. Semplicemente i membri fanno un passo indietro in attesa del prosieguo delle indagini”.

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Rainieri (LN): dovevano farlo prima.  “Quella di Pizzarotti e Ferretti su Parma Gestione Entrate è una difesa penosa; cercano di arrampicarsi su specchi che sono addirittura rovesciati, tanto la situazione in cui si sono cacciati con le loro mani è indifendibile”.

Così, dopo la replica dell’amministrazione Comunale della Città Ducale, Fabio Rainieri, vicepresidente del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, torna a puntare il dito sullo scandalo che ha travolto PGE.

“Le dimissioni del Consiglio di Amministrazione – attacca Rainieri – andavano pretese a tutti costi a gennaio quando ormai erano palesi le incongruenze sulle notifiche. Se si fosse rinnovato il Cda o, ancora meglio, si fosse commissariata la società allora, si sarebbe potuto evitare il rischio di stallo nelle sue attività di riscossione con conseguenti probabili ripercussioni finanziarie negative sulle casse comunali. Invece, con la solita superbia grillina e pizzarottiana – conclude -, si è voluta aspettare la magistratura quando già si sapeva che sarebbe arrivata. I danni che questa amministrazione sta creando alla città sono ormai incalcolabili. E quello che ci fa più paura è che sembra non esserci mai limite al peggio”.

 

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