Caso Bonsu: tre vigili a processo per episodio analogo

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Chiamiamoli…recidivi. Ma anche dire che ci sono ricascati non è corretto, perché i fatti per cui sono finiti in Tribunale sono precedenti a quelli che li hanno già portati alla ribalta della cronaca nera, nerissima. Tre agenti coinvolti nel caso Bonsu, insieme a un quarto collega, sono finiti di nuovo a processo per lesioni, ingiurie, abuso di potere e discriminazione razziale nei confronti di un ivoriano, all’epoca dei fatti, il novembre 2006, 33enne.

Andrea Sinisi, Mirko Cremonini e Marcello Frattini, sono accusati di aver, dieci anni fa, seguito Lucien Aka Kouame, e averlo picchiato, prima in strada, vicino a Barriera Bixio, poi in centrale. Pugni, ma anche colpi di bastone e sfollagente. Appellativi come “scimmia”, o “meglio che muori” gli sarebbero stati gridati nell’intervallo tra un colpo e l’altro. La denuncia venne presentata dall’ivoriano una settimana dopo i fatti, ma finì archiviata.

Poi le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, per giustificare il proprio comportamento, che hanno comportato per i tre, insieme alla collega Ilenia Monica, l’imputazione per falso ideologico.

Nel 2009 il processo contro Kouame, e l’assoluzione perché il fatto non sussiste: in seguito la riapertura del fascicolo contro gli agenti della municipale, nel mentre nei guai per le botte allo studente senegalese Emmanuel Bonsu.

Il continuo rinvio per il cambio del giudice ha fatto cadere in prescrizione le accuse per calunnia e lesioni, non quelle per falso ideologico, per cui, dopo l’apertura della fase dibattimentale, l’udienza è stata rinviata a giugno.

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