Crac Parmalat, Mascardi, ex procuratore di Crespo, patteggia due anni

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Carlos Gustavo Mascardi, uomo considerato vicino a Calisto Tanzi, ha patteggiato due anni di reclusione per reati di bancarotta fraudolenta legati al crac del club.

La pena è stata sospesa con la condizionale ed è stato concesso il beneficio della non menzione sul casellario giudiziale. Si chiude così definitivamente il filone “sportivo” del crac Parmalat.

Secondo la ricostruzione del pm Paola Dalmonte, dal 1992 al 2003 le casse del club sarebbero state depauperate di 10 milioni di euro e 11 milioni di dollari, tramite compravendite di calciatori per valori pattuiti superiori al reale o contratti di sponsorizzazione fittizi.

A Mascardi era stato imputato di aver concorso con Calisto Tanzi e con il figlio Stefano a distrazioni milionarie effettuate con acquisizioni e cessioni di due calciatori per valori pattuiti superiori al reale, avvenute tra i 2000 e il 2002 tramite la società panamense del procuratore calcistico.

Una delle operazioni sotto la lente d’ingrandimento, quella che portò dal Deportivo Calì, Mayer Andrei Candelo Garcia, per 8 milioni di euro. Il giocatore fece appena in tempo ad arrivare in città, prima di essere rivenduto a un’altra società.

Ma al club sudamericano vennero pagati soltanto 2 milioni, mentre il resto della somma, secondo l’accusa per la quale adesso il procuratore ha patteggiato la pena, sarebbe finito su conti correnti riconducibili allo stesso Mascardi.

Nello stesso filone processuale, già nei mesi scorsi i giudici avevano deciso il non luogo a procedere a carico degli allora calciatori del Parma calcio, tra essi Hernan Crespo, assistito dello stesso Mascardi, mentre altri dirigenti e un commercialista hanno patteggiato pene comprese fra un mese e un anno e 10 mesi.

 

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