Violenta rapina nella villa a Madregolo di Aldo Ferrari: in manette due moldavi

0

Avevano rapinato 8 mesi fa la villa del faccendiere Aldo Ferrari a Madregolo (LEGGI): sono finiti in manette il 18 di febbraio per rapina aggravata, sequestro di persona e lesioni. 

Clisevici IonSi tratta di due moldavi, Artur Clisevici, classe 1985, e Ion Timotin, classe 1986 a lungo in Italia con l’alias Cruceru Constantin Ciprian.

Indagato a piede libero per ricettazione il fratello di Clisevici, classe 1990: in un anfratto del garage della sua abitazione di Cella sono stati reperiti gioielli, coltelli, orologi, 10mila euro in contanti e banconote in lire.

Merce rubata Aldo FerrariI fatti – Clisevici viene arruolato dal faccendiere per un trasloco, tramite un conoscente comune, dipendente del Ferrari, e si reca presso casa dello stesso per un sopralluogo. La notte successiva il 71enne chiama le volanti denunciando di essere stato aggredito, legato e derubato di ingente materiale prezioso.

Le immagini di sorveglianza mostrano due uomini, a volto coperto, come autori del reato. Le immagini del giorno precedente mettono invece in rilievo come Clisevici fosse parso particolarmente interessato al posizionamento delle stesse telecamere.

 

Le indagini – Dalla denuncia è partita l’attività investigativa. I tabulati telefonici hanno mostrato una serie di telefonate a tale Cruceru Constantin, cittadino romeno (quindi comunitario, non censito), che risultava essersi recato in Moldavia alcuni giorni dopo la rapina.

Pian piano, ecco emergere altri dettagli, con Clisevici che regala al fratello un orologio di ingente valore (apparente, in realtà è un falso): scatta così la perquisizione nell’alloggio, a Cella di Reggio, del fratello. Qui il ritrovamento, in garage, di gioielli, coltelli, orologi, 10mila euro in contanti e banconote in lire in un borsone sportivo, nascosti in un borsone sportivo.

Il ragazzo riferiva di averli ricevuti da un connazionale, Cruceru, appunto. Che nel frattempo era tornato in patria, per poi tornare in Italia con la propria vera identità: Timotin Ion, moldavo, in Italia dal 2007 con un permesso di soggiorno poi scaduto, residente a Reggio Emilia dove la mattina del 18 febbraio, su richiesta della Procura di Parma, pm Dalmonte, avvallata dal gip Sarli è stato perquisito e arrestato.

Nel suo appartamento nessuna traccia di circa metà del bottino di casa Ferrari, probabilmente nel mentre spedito in patria, ma i documenti falsi: una carta d’identità italiana scaduta, il vecchio permesso di soggiorno e i falsi documenti con l’alias Cruceru Constantin. Documenti che gli sono valsi un aggravamento della propria posizione per possesso di documento falso.

IMG_4861Contemporaneamente, nel suo alloggio in Parma, è stato arrestato Artur Clisevici: conservava 57 paia di scarpe rubate lo scorso giugno nel calzaturificio DUE G di Fidenza e una bici da corsa in lega scomparsa da una cantina lo scorso ottobre.

Il moldavo così è indagato anche per ricettazione. (Fdv)

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here