Avramopoulos al Collegio Europeo: “Migranti, siamo tutti responsabili”

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Il Commissario europeo alle migrazioni Dimitris Avramopoulos, ha aperto, al Teatro Regio, l’anno accademico del diploma e master universitario in Alti studi europei della Fondazione Collegio europeo di Parma.

Hanno partecipato il sindaco Federico Pizzarotti, il presidente della Provincia Filippo Fritelli, l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli, il presidente dell’Unione industriali Alberto Figna, Andrea Zanlari (Camera di commercio), Paolo Andrei (Fondazione Cariparma), il rettore dell’Università Loris Borghi, il direttore scientifico del Collegio Europeo Alfonso Mattera e il suo presidente Cesare Azzali.

Nel discorso, migrazioni e governo dell’UE. Poi il discorso ai giovani diplomati: “Il futuro dell’Europa è nelle vostre mani”. Il commissario Ue è stato nominato anche professore onorario del Collegio.

“MIGRANTI, SIAMO TUTTI RESPONSABILI”. «Noi vogliamo che tutti gli Stati membri collaborino per poter gestire al meglio questo problema molto complicato. Queste ondate di migranti che passano da un Paese all’altro in maniera incontrollata non è qualcosa di positivo, per questa ragione a Bruxelles abbiamo una politica molto chiara: tutti devono essere responsabili di quello che accade mostrando solidarietà sul campo» – ha detto l’alto commissario.

«La vertenza rifugiati – ha aggiunto – è qualcosa che non conosce confini. Era iniziata come un problema di alcuni singoli stati della sponda sud del Mediterraneo ma si è rivelato essere un problema di dimensioni globali. Quindi bisogna cooperare ed questo è il messaggio che mandiamo da Bruxelles. D’altro canto non dobbiamo dimenticarci che qui si tratta di una crisi umanitaria. Chi arriva in Europa sogna una vita migliore, ricercando un paradiso sicuro, e se ne hanno i requisiti come rifugiati dobbiamo essere in grado di fornire loro assistenza e protezione sociale. Sull’altro piano però dobbiamo essere chiari: gli immigrati irregolari dovranno essere rimandati nei loro Paesi d’origine con accordi specifici con i rispettivi governi».

“NON TUTTI I CARICHI A GRECIA E ITALIA”. «Grecia e Italia  non devono prendersi tutto il carico degli arrivi, ma hanno l’obbligo di allestire i centri di accoglienza, i cosiddetti hotspot nel più breve tempo possibile per gestire al meglio le ondate. Poi deve arrivare il momento della redistribuzione equa negli altri Paesi europei, su questo ci sono delle difficoltà, lo sappiamo».  Poi il commissario Ue ha aggiunto che «alcuni Stati membri, pur avendo accettato il piano, si dimostrano ancora scettici sulla sua applicazione. Su questo c’è ancora molto lavoro da fare».

“ALFANO SPESSO IN CONTATTO CON ME”. «Sul tema dell’immigrazione stiamo cooperando molto bene con il governo italiano. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano è spesso in stretto contatto con me. L’Italia è sotto pressione e dobbiamo essere grati al popolo italiano per la pazienza e l’abnegazione che sta dimostrando nella gestione di questa crisi». Avramopoulos ha parlato anche dei rapporti con il governo italiano. «L’Italia deve sapere che non è sola e noi abbiamo intenzione di aiutarla concretamente e non lasciare sole le sue autorità, così come del resto stiamo facendo con la Grecia, per fare in modo che gli sforzi non siano resi vani. Sappiamo tuttavia che la situazione è molto complicata e purtroppo non sappiamo nello specifico quali potrebbero essere gli ulteriori sviluppi nell’immediato futuro. I flussi potrebbero aumentare in special modo dal Nord Africa. Tutti noi dobbiamo essere preparati e l’Unione europea ha compiuto importanti passi in avanti in questa direzione. Abbiamo già un’agenda ad hoc sull’immigrazione, piani operativi che sono già in funzione e che tutti abbiamo adottato».

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