Crac vecchio Parma: un buco da 735 milioni di euro. Ghirardi: “Buco da soli 60mila euro”

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30 giugno 2013. E’ questa la data in cui è iniziato il baratro senza fondo che si è risucchiato Parma Fc. Lo stabilisce con assoluta certezza la relazione della JNP Forensic, società di revisione che per conto dei due curatori, Anedda e Guiotto, ha ricostruito la morte contabile di Parma Fc.

Ora la relazione è depositata presso il Tribunale di Bologna, sezione imprese, in attesa del primo atto del processo, la prima udienza: il risarcimento richiesto è di 735milioni di euro.
La relazione ripercorre con esattezza tutta la trafila della gestione Ghirardi a Parma, dal subentro all’amministrazione straordinaria, ai primi, immediati, scricchiolii. Già dal 2007 contributi e tasse pagati con ritardo, affanni finanziari, difficoltà di liquidità, difficoltà di rientro nei parametri imposti dalla disciplina per le attività sportive.

Costi differiti nel tempo e plusvalenze. Fittizie, quasi sempre. “Premi di valorizzazione” fasulli, giri di soldi tra le varie società dell’emisfero Ghirardi, Eventi Sportivi, Sts, Five Group e Tg Finim. Ma anche con il Nova Gorica: incentivi all’esodo, calciatori comprati dal club sloveno poi tenuto in prestito dal club stesso.

Paciughi per coprire un solco sempre più profondo. Fino al 27 giugno 2013: un maquillage finanziario per chiudere un esercizio fin li tragico. Il marchio Parma Fc venduto a Parma Brand, insieme a una serie di accordi con GSport, per 31 milioni di euro, di cui 22 di plusvalenza.

Fino, ma questa è storia nota, all’esclusione dall’Europa League per 300mila euro di Irpef non pagato. L’evidenza della fine.

Fino al 19 marzo 2015, la fine vera e propria.

Chi pagherà? Lunga la lista delle colpe.

Da Tommaso Ghirardi a Pietro Leonardi, in mezzo gli ex sindaci Mario Bastianon, Francesco Sorlini, Maurizio Magri e Osvaldo Riccobene. Poi Andrea Zaglio e Ottavio Martini, amministratori di Eventi Sportivi. Silvia Serena, legale di Parma Fc. Roberto Giuli, ex socio con ENergy T.I. Group.
Le cifre? Dai 60 milioni per Leo&Ghiro, a scendere. Ad ognuno una colpa e una cifra. Ora la palla passa al Tribunale, per l’ultimo commento a una partita che ora sappiamo era persa in partenza.

L’apologia di Ghirardi nelle parole del suo legale –  “Il Signor Tommaso Ghirardi, per il tramite dei propri legali, intende rendere alcuni chiarimenti in merito alla notizia apparsa oggi sulla stampa, secondo cui il danno richiesto dal crac-parma-fcfallimento del Parma Calcio a ex amministratori e sindaci della società di calcio sarebbe pari a 735 milioni di Euro. La notizia è priva di ogni fondamento. I curatori fallimentari hanno ritenuto di computare il danno in questione in Euro 60 milioni, come è bene specificato nell’atto giudiziario: “sembra pertanto congruo stimare prudenzialmente il danno subito dalla Società (…) in almeno 60 milioni di Euro”.

Di quel danno sono per ora ritenuti responsabili, in tutto o in parte, 17 persone. Questo non significa che l’importo del danno imputato a ciascun destinatario della richiesta risarcitoria vada cumulato o sommato agli altri, per portare alla mostruosa cifra di 735 milioni di cui si è letto su alcuni giornali. La richiesta di danno, infatti, è e resta di Euro 60 milioni a prescindere dal numero delle persone chiamate a risponderne. Si tratta di un importo comunque enorme ed in merito a questa richiesta del Fallimento, il Signor Tommaso Ghirardi si difenderà all’interno del processo”.

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