ArtLab vs. Blocco Studentesco: aggressione, botta e risposta

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Centri sociali contro militanti di Blocco studentesco. La racconta ArtLab con un comunicato, cui viene allegata una foto comparsa non lontano dal luogo del pestaggio. Immediata la risposta di Blocco studentesco: “Non è vero, false accuse. Abbiamo solo difeso gli striscioni che stavano staccando”.

ArtLab

Oggi assistiamo all’azione di gruppuscoli neofascisti il cui compito è quello di promuovere e fomentare nelle nostre strade, nei nostri quartieri, suoi posti di lavoro e nelle scuole, la visione distorta di quello che è un pezzo di storia. Nella giornata in cui l’Europa celebra la pace, i nostalgici costruiscono meccanismi auto-legittimatori: Ecco che i coloni, da picchiatori fascisti diventano le vittime dei processi storici.

Come ci ricorda il Corriere della Sera, un giornale sicuramente non vicino agli ambienti di sinistra, il10 febbraio è stato in questi ultimi anni un vero e proprio medaglificio fascista (Alessandro Fulloni «Foibe, 300 fascisti di Salò ricevono la medaglia per il Giorno del Ricordo») atto a costruire una narrazione revisionista.
La celebrazione menzognera delle foibe cui stiamo assistendo si inquadra in una più ampia campagna di denigrazione della resistenza: la destra neofascista promuove il revisionismo storico nelle scuole, nelle università, mette in piedi enormi operazioni di intossicazione e manipolazione della memoria storica, utilizzando questa falsa retorica per giustificare aggressioni squadriste, come quelle avvenute oggi a Parma, sulla scia di quelle di Napoli e

Lanciano di qualche giorno fa. Infatti in due occasioni distinte nella mattina del 10 Febbraio, un gruppo di tre soggetti, membri di Blocco Studentesco, si sono resi protagonisti di aggressioni ai danni di un militante e di un simpatizzante degli spazi sociali parmigiani.

Uno di essi, recandosi a lavoro, imbattutosi in uno striscione inneggiante al revisionismo storico, firmato Blocco Studentesco, appeso alla cancellata di un liceo di Viale Maria Luigia, lo ha strappato senza neanche fermarsi. Qualche istante dopo è stato rincorso e preso a calci dai tre, sotto gli occhi dei (poco) vigili urbani di Parma, che assistendo alla scena non hanno mosso un dito. Stessa dinamica si è ripetuta qualche minuto più tardi, in Viale Piacenza, dove un attivista antirazzista nel rimuovere uno striscione dal medesimo contenuto, è stato accerchiato, preso a pugni e schiaffi e minacciato più volte di morte. Poco dopo il profilo Facebook di Blocco e di Casa Pound ha rivendicato la paternità delle aggressioni, continuando per tutto il giorno a minacciare chi manifestava dissenso nei confronti dell’accaduto e non risparmiandosi insulti sessisti. Vediamo ancora una volta che la descrizione benevola data dal Ministero degli Interni all’organizzazione di “quei bravi ragazzi” non corrisponde in nessun modo alla realtà.

L’antifascismo non si ferma neanche quando è “ora di colazione”.

Criminali sono i fascisti ma ancora di più chi li appoggia e consente loro agibilità. Ora più che mai abbiamo bisogno di riempire gli spazi che attraversiamo di una cultura che parli di antirazzismo, antifascismo e antisessismo.
La risposta di Blocco studentesco

“Continuano le false accuse dei militanti antifascisti riguardo ai fatti accaduti ieri mattina davanti ad alcuni istituti della città dove i militanti del Blocco Studentesco avevano esposto degli striscioni in onore dei Martiri delle foibe.

Nella giornata di ieri, infatti, durante un volantinaggio del movimento studentesco di Casapound per ricordare un eccidio per troppo tempo lasciato nel dimenticatoio, alcuni militanti del movimento antifascista Art Lab hanno ben pensato di strappare, davanti agli occhi degli studenti e dei ragazzi del Blocco Studentesco, gli striscioni per celebrare il “Giorno del ricordo”. I militanti del Blocco Studentesco, che non si sono lasciati sopraffare e hanno difeso lo striscione con il proprio messaggio, sono stati accusati di una violenta aggressione ai danni dei militanti antifascisti e addirittura di una ragazza appartenente al movimento antifascista, modificando però il post iniziale, in cui di questa presunta aggressione all’attivista antifascista non se ne era vista traccia. I ragazzi del Blocco Studentesco sono stati inoltre accusati di “revisionismo storico”, inneggiando ulteriormente a quel negazionismo che appartiene ancora alla sinistra italiana.

Secondo la risposta di Blocco studentesco: ArtLab vuole scatenare l’ira dei cittadini parmensi, accusando infondatamente il Blocco Studentesco proprio a pochi giorni dall’ultima sentenza che ha stabilito gli arresti domiciliari del terzo indagato per lo stupro di una ragazza dentro la sede di “Rete Antifascista di Parma” in via Testi.

É evidente che si vuole distogliere l’attenzione da un fatto ben più grave. Ma i ragazzi del Blocco Studentesco non si faranno di certo scalfire dalle false accuse di alcuni militanti antifascisti che tentano ancora una volta di celare la verità.

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