Prelievi e acquisti con il bancomat di un anziano paziente: denunciato operatore socio sanitario

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Nel mese di novembre scorso, i figli di un anziano ospitato presso una casa di riposo ubicata in provincia, avevano notato che il conto corrente dell’anziano genitore presentava un saldo pari allo zero.

Perplessi dal fatto che la pensione del genitore, che confluiva nel conto corrente era sufficiente per pagare la retta mensile (circa 3.000 euro), esaminavano l’estratto conto constatando che erano presenti numerosi prelievi da sportelli bancomat tutti per importi di 250 euro, oltre ad un pagamento effettuato presso un negozio di elettrodomestici.

Ma l’anziano genitore, che non esce dalla struttura se non accompagnato, interpellato dai figli riferiva di essere all’oscuro e di non aver mai ceduto a terzi la propria tessera bancomat. L’anziano, accompagnato da un figlio si è allora recato in Questura per presentare denuncia.

Il personale della Casa di riposo, appreso della incresciosa circostanza, ha subito collaborato con gli investigatori della Sezione antirapine: ne è emerso che l’anziano era affidato ad un Operatore Socio Sanitario era assai ben voluto dal sia dai colleghi che dall’assistito, ma anche che tutti i prelievi bancomat, erano stati effettuati o durante il turno di servizio dell’operatore oppure tra le ore 5,20 e le ore 5,45 di giorni in cui, comunque, lo stesso effettuava il turno 6/13.

Gli investigatori dell’Antirapina hanno anche accertato che le banche ove erano stati effettuati i prelievi “mattutini” si trovavano lungo l’itinerario percorso dall’operatore per recarsi al lavoro.

Causa il tempo trascorso, è stato possibile acquisire solamente le immagini relative all’ultimo prelievo fraudolento effettuato dall’autore delle sottrazioni della carta bancomat dell’anziano: ma l’uomo era stato molto attento a non mostrare il viso.

Viso visto però dal titolare del negozio ove era stato effettuato l’acquisto con la tessera bancomat dell’anziano: un televisore da 40” ultra piatto del costo di 500 euro.

I vari indizi raccolti durante l’indagine hanno indotto il Pubblico Ministero titolare dell’indagine ad emettere un decreto di perquisizione locale a carico di D. L. classe 1990: prelevato in casa di riposo e accompagnato a casa, in provincia, gli uomini della Questura hanno rinvenuto e sequestrato il televisore acquistato con la tessera bancomat dell’85enne.

D.L., che subito ha negato ogni addebito, ha poi ammesso le proprie responsabilità dimostrandosi rammaricato e pentito ed asserendo che lo stipendio non gli bastava per pagare l’affitto e mantenere moglie e figli: ora è indagato in stato di libertà per i reati di furto aggravato ed utilizzo fraudolento di carte di credito continuato.

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