Violenza sulle donne- “Il Fuori Coro” e l’amore in canoni: plauso al Nav della Polizia Municipale di Parma

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Dopo l’ennesima triste vicenda di violenza di genere a Parma, il gruppo di poliziotti di diversi comuni d’Italia, uniti nella rete “IL FUORI CORO“, invia una lettera di compiacimento e ringraziamento ai colleghi della Polizia Municipale di Parma, in particolare al nucleo antiviolenza, NAV, che si è occupato di tutelare una donna vittima delle angherie del convivente e consegnare alla giustizia l’uomo, un parmigiano che la teneva segregata in casa e la picchiava.

“IL FUORI CORO” condanna l’amore che esce dai canoni, quell’ “amore malato” che non si può neanche definire veramente “amore”. Poi l’augurio che la donna posso riprendersi una vita serena e la speranza che sempre più donne prendano il coraggio di denunciare e ribellarsi se vittime delle deviazioni del loro compagno.

“Siamo Ufficiali ed Agenti appartenenti alla Polizia Locale di diversi Comuni d’Italia che, uniti nel comune intento di vedere finalmente approvata la riforma della Polizia Locale, abbiamo costituito sui social network un gruppo denominato “IL FUORI CORO”, un luogo d’incontro dove, le nostre voci, possono andare al di là, nel pieno rispetto della legge.“Il FUORI CORO” nasce con la ferma volontà di diffondere una identità e promuovere un senso di appartenenza tra tutti i 60.000 operatori della Polizia Locale d’Italia, portando avanti iniziative intese proprio a rafforzare lo spirito di Corpo unitario”.

L’AMORE IN CANONI

“Quando si parla di canone, si intende, in filosofia, ciò che indica i principi fondamentali del
pensare e dell’agire. Ciò premesso, volendo ricercare un pensare ed un agire che tendano
alla virtù od a pensieri che inducano al bene od al bello, succede sovente di imbattersi invece in canoni inversi, in paradigmi che vengono ribaltati e che mettono a nudo pensieri ed azioni  viziati da sistemi comportamentali morbosi e che vanno al di là di ogni razionale
spiegazione. Questo incipit che non vuole essere né un preludio a concetti di sociologia
comportamentale né ai vari aspetti della devianza, vuole però essere overture per illustrare
quali situazioni deve gestire la Polizia Locale, nell’espletamento delle proprie funzioni.

Un esempio evidente di come un canone sia stato interpretato e si sia poi involuto fino a
diventare tragedia ed incubo, lo abbiamo riscontrato nella città di Parma. In questa antica
città dell’Emilia infatti, l’idea dell’amore, il concetto di unione di due individui che insieme
perseguono un ideale di sentimento e di serenità, è stato ribaltato fino a divenire uno stato
di angosciosa oppressione, intollerabile e prolungata nel tempo. Sfortunata protagonista di
questo triste proscenio, una donna che per anni è stata segregata in casa, brutalmente
percossa e psicologicamente vessata ed umiliata dal compagno; una storia di straordinaria
follia dove l’amore che secondo un giusto canone dovrebbe volere il bene dell’amato, si è
trasformato purtroppo in angoscia, orrore e terrore. Una storia nella quale vengono confusi
amore con senso del possesso; senso del possesso che annulla il desiderio e l’oggetto
d’amore per una forma di prevaricazione psichica e fisica che niente ha a che vedere con il
sentimento. Storia dai tratti e dai risvolti terribili, una violenza esercitata in tutte le sue
plurime sfumature, comportamenti intimidatori e maneschi che hanno coinvolto questa
donna costretta dal compagno financo a non avere più rapporti con i propri figli, costretta ad interrompere terapie ospedaliere alle quali era obbligata a sottoporsi e costretta a vivere
nella paura.

Ma finalmente, dopo tante umiliazioni ed asservimento, la forza di liberarsi dalle
catene che la tenevano legata e poi la fuga, ritrovare i propri figli ed avvisare i colleghi della Polizia Locale di Parma. Agenti silenziosi e professionali, ragazzi attenti e capaci di
raccogliere tanto umanamente il grido disperato della vittima, quanto intervenire con
decisione nei confronti del “carnefice”.

Un buon lavoro quello portato a termine con successo dalla Polizia Locale parmense che
ha dimostrato il proprio valore anche in questa situazione delicata, dove convivenza ed
affetto hanno ceduto il posto a degrado e violenza. Questo di Parma non è un isolato caso
di violenza domestica, di “amore malato” dove i colleghi sono stati chiamati a riportare
ordine; già altrove la Polizia Locale è dovuta intervenire per violenze domestiche, stalking,
vessazioni di ogni tipo e disagio psico-fisico. Nel capoluogo di provincia emiliano i colleghi
hanno messo un freno al compagno di questa impaurita donna: lo stesso infatti, è stato tratto in arresto prima e diffidato dall’avvicinarsi alla donna come secondo provvedimento.

Speriamo solo che questa donna tanto vessata ed impaurita ritrovi un po’ di pace e serenità
e speriamo che anche questo violento soggetto si renda conto che il male che ha cagionato
e che il clima di paura e di cupa angoscia che ha creato, nulla hanno a che fare con l’amore
o con l’idea che dello stesso abbiamo. Amore è un canone che segue regole precise, regole auree che mal si sposano con chi questi canoni vuole invertire, sovvertire, oppure
ferocemente annullare.

I nostri complimenti ai colleghi di Parma ed il nostro abbraccio con i nostri migliori auguri di
serenità alla signora finalmente non più vittima di tanta violenza”.

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