Public Money, condannati Costa Villani e Buzzi

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Sette anni ad Andrea Costa, ex presidente di Stt, società partecipata del comune di Parma, quattro anni e sei mesi all’ex vicepresidente di Iren Luigi Giuseppe Villani, ex dirigente parmigiano di Forza Italia, tre anni all’ex editore di Polis Angelo Buzzi.

Queste le sentenze emesse in primo grado emesse dal Tribunale di Parma per l’inchiesta Public Money: i tre erano accusati di peculato e corruzione.

Le accuse e le richieste della Procura – Trentuno anni in tutto. Queste le pene chieste dal PM Paola Dal Monte per gli imputati dell’inchiesta Public Money: le pene più severe per Andrea Costa, ex numero 1 di STT e Luigi Giuseppe Villani.

Corruzione e peculato, un totale di dodici capi d’accusa pendevano sulla testa dell’ex sindaco di Parma Pietro Vignali. Vignali era accusato di peculato e corruzione per avere distratto dalle casse comunali e da risorse di Enìa (Iren) centinaia di migliaia di euro tra il 2007 e il 2011 per finanziare la sua campagna elettorale e promuovere la sua attività e la sua immagine da sindaco. Inoltre, per assicurarsi il silenzio dell’opposizione mediatica portata avanti dal quotidiano locale Polis, avrebbe nominato il suo editore Buzzi alla guida della società Iren Emilia, pagando gli stipendi dei giornalisti con soldi distratti dalla partecipata del Comune Stt.

Accuse di corruzione e peculato anche per l’editore Angelo Buzzi, mentre al manager delle partecipate del Comune Stt e Alfa Andrea Costa era contestato, in concorso con Villani e Vignali, il peculato per avere distratto fondi dalle casse delle società per spese personali (circa 20mila euro) e per contratti di consulenza fittizia giornalisti e contatti che avrebbero garantito il collegamento del Comune con le istituzioni nazionali.

Coinvolti nell’inchiesta anche big del mondo dell’imprenditoria di Parma: il presidente di Parmacotto Marco Rosi era accusato di avere pagato a Vignali una notte in un albergo di lusso di Forte dei marmi per avere in cambio un permesso per l’installazione di un dehors davanti a un locale di sua proprietà.

Nell’inchiesta coinvolti numerosi giornalisti pagati per consulenze fittizie con soldi distratti dalle casse comunali, ma anche ex amministratori di società partecipate del Comune, come l’ex presidente dell’azienda di trasporto pubblica Tep Tiziano Mauro.In tutto 14 indagati: gli arresti erano scattati il 16 gennaio 2013 nel pieno della “Parma degli scandali “Money””. 

I PATTEGGIAMENTI – Nel novembre 2015, tre patteggiamenti e due assoluzioni (una di queste per Tommaso Ghirardi, ex presindente di Parma FC per una parentesi di stipendi all’ufficio stampa in “condivisione” col Comune): per Pietro Vignali condanna a due anni, sospensione della pena e risarcimento di quasi un milione di euro al Comune di Parma.

LE PENE RICHIESTE per gli otto imputati “rimasti”- Otto anni per Andrea Costa, accusato di essere stato il “bancomat” della giunta Vignali. Quattro anni e otto mesi per Luigi Giuseppe Villani, ex capogruppo PDL in Regione ed ex vice presidente di Iren (quando venne approvato il progetto – inceneri

 

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