Scuola Adorni- Gilda insegnanti: “Comune interloquisce con rappresentanti che non hanno titolo”

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Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, si rivolge al Comune di Parma dopo il progetto in via di valutazione per accorpare la scuola Adorni con la scuola San Vitale Fra Salimbene in centro, togliendola dalla Micheli del quartiere San Leonardo.
“Nel corso di un’assemblea pubblica indetta dal Comitato di quartiere San Leonardo, – scrive il coordinatore di Gilda Parma – relativa all’ipotesi di staccare il plesso scolastico “Adorni” dall’Istituto Comprensivo “Micheli” e di inserirlo nel Istituto Comprensivo “Fra Salimbene – Sanvitale”, abbiamo appreso che il Comune di Parma quale ente competente a proporre l’organizzazione della rete scolastica cittadina al Ministero dell’Istruzione, si avvale della consulenza di un non meglio identificato “gruppo di lavoro” i cui componenti non hanno alcuna titolarità giuridica a rappresentare nelle sedi istituzionali il corpo docente della Scuola Statale”.
“Dai nomi che ci sono stati fatti si tratta di alcuni dipendenti dell’Amministrazione Scolastica, ex docenti oggi inquadrati con qualifica di dirigente scolastico, i quali verrebbero consultati influenzando scelte istituzionali in merito alle quale i legittimi interlocutori sono i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del comparto scuola, la cui rappresentatività è certificata sulla base di voti e deleghe sindacali da un’agenzia governativa, l’ARAN.
Come già ribadito più volte nel merito della vicenda della scuola Adorni ci rimettiamo alla volontà degli organi collegiali, ma non possiamo tollerare che dei dipendenti, quali sono i dirigenti scolastici coinvolti, che nulla hanno a che vedere con le scuole interessate si intromettano in vicende in cui non solo non hanno titolo, svolgendo un’attività esterna che per essere prestata da un dipendente pubblico dovrebbe essere autorizzata dal datore di lavoro, nel caso delle persone in questione è il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale” – conclude il rappresentante dei docenti – “onde evitare strascichi giudiziari, ricordiamo a politici ed amministratori di informarsi bene a chi spetta rappresentare il personale docente e non che lavora nelle scuole, per quanto ci riguarda sul punto ci riserviamo ulteriori azioni”.

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