“Quella guerra santa moralizzatrice della Procura Federale”, rassegna stampa ragionata di Gianni Barone

0

gianni barone(di Gianni Barone, da www.stadiotardini.it) – Il Day After il day after sulla stampa quotidiana: la sensazione è quella purtroppo ormai consueta di una generalizzata superficialità nel trattare gli argomenti senza calarsi in profondità per capire e di conseguenza spiegare al lettore, per la verità non sempre predisposto a capire, e che si lascia abbagliare dai titoli roboanti (pardon Buffon per il plagio) – vedi Corriere dello Sport-Stadio:  “Il Parma in B”, quasi fosse un annunzio, e poi sotto: “Il Palermo spera”, miei cari quelle di ieri sono solo richieste, non è una sentenza, e il Parma è ancora in A!!! – o che ascolta spizzichi e bocconi imprecisi servizi televisivi: a questo proposito è letteralmente uno scandalo, quand’ero più giovane avrei urlato un NON SOPPORTO, che perfino al TG1 delle 13.30 di ieri, martedì 17 Luglio 2018, si sia tirato di nuovo in ballo – a udienza già conclusa e che come tutti quanti dovremmo sapere non lo vedeva protagonista – il nome di Fabio Ceravolo connesso al caso Parma dal quale è uscito indenne, quel caso Parma che di nuovo ha puntato la (dis)attenzione delle masse italiche sulla squadra di pallone della nostra città, ingiustamente infangata per una combine che non ha combinato e che non la vede sul banco degli imputati se non per responsabilità oggettiva a proposito di una corbelleria (mi perdoni il IMG-20180717-WA0033 (1)plagio, stavolta, il Direttore Majo, che mi ha sospeso l’esecutività in questo periodo di emergenza riprendendo ad interim il timone, ma con la promessa di ritirarsi nelle retrovie appena il caso sarà concluso) di un proprio tesserato che ora, per quella bravata, la Sacra Inquisizione vorrebbe punito con ben quattro anni (o quattro anni e mezzo, questo ancora non l’ho capito perché le fonti divergono: secondo la Gazzetta di Parma ci sarebbero sei mesi in più di pena rispetto a quanto scrivono altrove) di squalifica che manco erano stati richiesti per Masiello, come una vignetta whatsappata (non da Calaiò) ieri ben rimarcava. Non vorrei dilungarmi oltre nel preambolo anche perché il Direttore mi ha impartito come tema la Rassegna Ragionata e io, da fedele Vice, non posso che ottemperare, compito in classe che peraltro svolgo volentieri poiché doveroso il day after del Day After. A parte che Day After di che cosa? Del dibattimento, non certo della sentenza che ieri abbiamo appreso dall’Avv. Chiacchio, sentito dai cronisti in uscita dal Tfn, potrebbe arrivare la prossima settimana. A questo proposito segnalo quanto puntualizza la Gazzetta di Parma che, a Roma, aveva un proprio inviato, il mio quasi coetaneo Carlo Brugnoli, da un anno vice capo servizio sport del quotidiano locale, ma che da quando era venuto giù dai monti (Borgotaro, VideoTaro o RtA o come cavolo si chiamava o chiama oggi) si era sempre occupato dapprima nella Tv confindustriale e poi proprio sul cor sport parma in bquotidiano di cronaca (con importante incarico al desk) e quindi avvezzo a trattare di questi argomenti più di chi suole incartare le veline di calciomercato. Da uno dei pezzi dello stakanovista Brugnoli – non quello portante, bensì quello in taglio basso circolare tra le pagine 40 e 41) troviamo, meglio spiegate da Chiacchio, le motivazioni per cui, a suo dire, l’anelato responso arriverà solo nei prossimi giorni: “Ed è proprio sui tempi della sentenza di primo grado che l’avvocato Chiacchio si lancia in una previsione: «Penso che all’inizio o a metà della prossima settimana potrebbe arrivare il verdetto. I tempi tecnici dicono che il tribunale ha dieci giorni per decidere ma non credo che se li prenderà tutti».” Attingiamo ora, dal gaz prpezzo principale, le argomentazioni portate avanti dalla Procura Federale durante il procedimento che, per dirla con Brugnoli, sono stati “120 minuti di vera e propria «autopsia» sui messaggi whatsapp di Calaiò inviati all’amico-collega De Col dello Spezia qualche giorno prima dell’ultima partita di campionato al Picco”.  «Una prova, di per sé, del tentativo dell’attaccante crociato di falsare l’esito dell’incontro», è stato l’incipit di Gioacchino Tornatore, procuratore federale aggiunto. «Il tenore letterale del messaggio – è la tesi dell’accusa – rimanda in modo univoco alla partita che si sarebbe svolta dopo 3 giorni». E, sempre per la Procura federale, «non si può parlare di interpretazione scherzosa perchè il significato di quelle parole è evidente anche nell’interpretazione dei diretti interessati e cioè i giocatori dello Spezia, De Col e Terzi». Tesi, secondo Tornatore, avvalorata dal fatto che lo stesso Terzi durante la sua deposizione ha dichiarato: «Ho pensato che Calaiò fosse impazzito». E proprio sulla percezione del tentativo di illecito da parte dei destinatari dei messaggi si è giocato uno snodo importante del processo.” La presunta pazzia di Calaiò secondo Terzi (dichiarata dal policeman) è un fatto nuovo rispetto a quanto ci era risultato fino ad oggi: secondo quanto avevamo raccolto, calaiò durante udienza foto da gazzetta di parmainfatti, sui verbali dovrebbero aver appuntato come i primi a scagionare l?Arciere fossero stati proprio i suoi ex compagni che avevano rimarcato come anche in allenamento egli fosse un “piangina” lamentoso per i loro interventi da difensori non proprio delicati. Va bene che si trattava di un processo per carte (cioè a colpi di memorie difensive ed accusatorie), ma se non convocabili dalle parti lo stesso Tribunale, nonostante la fretta, avrebbe potuto ordinare la presenza di De Col e Terzi per ascoltare direttamente dalla loro voce che no, non è stato affatto un tentativo di combinare la partita o di ridurre il proprio impegno sul campo. La nostra redazione ieri ha cercato di offrire un mix significativo tra le varie dirette testuali in arrivo dall’aula di Via Campania a Roma: dall’attenta lettura delle stesse avevamo trovato pochi spunti dell’arringa di Paolo Rodella a sostegno di Calaiò: Brugnoli l’ha definita “appassionata” e questo ne è uno stralcio: «La Procura ha esagerato, avrebbe dovuto evitare di arrivare a questo processo. La segnalazione dei messaggi da parte di De Col è stata indotta dalla minaccia della società Spezia calcio di prendere seri provvedimenti nei confronti di suoi tesserati che non avessero avvertito i dirigenti dell’arrivo di qualsiasi messaggio da parte di calciatori delle squadre contro le quali si dovevano giocare le ultime due partite di campionato. Ma il tono scherzoso è evidente e gli emoticon affettuosi e sorridenti sono lì a dimostrarlo». Tornando all’ Avv. Chiacchio, invece, Brugnoli, aggiungendo un po’ di avv chiacchio foto gaz parmacolore ai foschi chiaroscuri della vicenda, ci ha spiegato che “è stato uomo di sport prima che di legge. Ha giocato a calcio a buoni livelli e alla fine della carriera si è specializzato in diritto sportivo. Non uno di primo pelo, insomma, ma un professionista che frequenta da anni le aule della Procura e del tribunale federale”.  E un punto fermo della sua arringa è stato quello della responsabilità oggettiva: «Certo che la responsabilità oggettiva esiste ma non in casi come questo. E’ un concetto abbastanza indefinito e per questo penso che in certe situazioni debba trovare dei limiti. In casi come quello del Parma sicuramente un limite ci deve essere ed è quello che abbiamo esplicitato al tribunale». Riportando, dalla Giurisprudenza, alcuni classici esempi quelli di Poggibonsi e Paganese “coinvolte anni fa in un caso di combine. In quella circostanza la penalizzazione fu, per entrambe, di 1 punto. «Per questo – ha ribadito Chiacchio – mi sembrano spropositate le richieste della Procura nei confronti del Parma e di Calaiò perché stiamo parlando di una vicenda ben più grave di quella che si discute oggi». Infine troviamo interessante, nella grafica con le richieste delle parti, una nota importante: “Le norme Figc stabiliscono, ai fini della giustizia sportiva, che con l’inizio della nuova stagione agonistica, dal 1º luglio, la classifica dei campionati è tab richieste gazz parma«congelata» sulla regular season, senza cioè considerare i play-off per la promozione. E’ in base a questo principio che l’eventuale sanzione di due punti al Parma sarebbe da considerare afflittiva: non comporterebbe infatti la necessità (peraltro impraticabile allo stato attuale) di far rigiocare i play-off.”. Supponiamo che per questo motivo, dunque, sia stata respinta come “inammissibile” la richiesta di insinuarsi quale terzo interessato del Venezia ed accolta, invece, quella del Palermo. Capiamo le dietrologie dei tifosi che vedono dietro la Procura l’ombra inquietante di Zamparini, ma a tutto c’è una logica. parma shock gaz sportO per lo meno le cose debbono essere fatte con logica. Per esempio – e qui passiamo alla Gazzetta dello Sport (su una nota piazza virtuale stamani si attendevano che lo specialista Alessandro Catapano, The Vox della Procura, avesse già anticipazioni sulla sentenza, ironizzando che non fosse Vox anche del Tribunale Federale…) non è passata inosservata la richiesta piuttosto inusuale di una “pena” in subordine. Scrive Catapano: “Per la prima volta nel lessico e nei meccanismi del processo sportivo sbarca la richiesta <subordinata>. Accade al termine della requisitoria d’accusa, quando il sostituto procuratore Gioacchino Tornatore chiede ai giudici del Tribunale federale nazionale di irrogare per il Parma la sanzione di due punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2017-18 o, in <via subordinata> sei punti nella prossima stagione. Là per là, la duplice richiesta della Procura suscita qualche perplessità, se non altro per la sorpresa. Poi, si capisce qual è il motivo comprensibile di una scelta su cui il Procuratore Pecoraro si è confrontato a lungo con la sua squadra. Facilitare l’emissione di una sentenza di colpevolezza, anche se di fatto meno afflittiva, ma che mantenga intatto il monito che i pm sportivi vogliono dare al mondo del calcio: certe cose non si fanno, nemmeno per leggerezza”. Il nostro Majo, nello spazio commenti, è da un po’ che lancia l’allarme: c’è aria di voler punire uno per educare tutti, ed è per quello che, fin da tempi non sospetti, egli ci dice che il povero Arciere si buscherà almeno 6 mesi di squalifica, dal nostro direttore ritenuti sufficienti per quella cor sera a a rischioricerca di “esemplarità”, ma che sono ben distanti dalla richiesta monstre (per dirla alla Majo, io butto lì un horror) di 4 anni o 4 e mezzo invocati dall’Inquisizione. E se Catapano scrive che la Procura Federale, con questa richiesta vuol facilitare una sentenza di colpevolezza c’è da crederci, visto come ne è addentro, ma nello stesso tempo c’è da rabbrividire per i metodi da vu’ cumpra? che ne stanno alla base: chiedendo 6 per ottenere 2! Di questa “guerra santa moralizzatrice”, parla a chiare lettere Carlos Passerini sul Corriere della Sera: “Comunque vada a finire – qualunque epilogo avranno guerra santa corseracioè i tre gradi di giudizio che da qui a un mese dovranno stabilire le sorti di Chievo e Parma, A o B – quella dell’inflessibile procura federale somiglia molto e sempre più a una guerra santa, <un’opera moralizzatrice contro certi vecchi costumi>, come ha efficacemente sintetizzato più d’uno nei palazzi del calcio”. Non penso sia casuale che le due udienze – pur diversissime tra loro – fossero state calendarizzate per la stessa giornata, ovverosia martedì 17 (seguente il venerdì 13), se i due casi dovranno servire per moralizzare. Lo scopo di accomunare due situazioni diversissime – Parma e Chievo oltre ad essere state prima l’una e poi l’altra la squadra simpatia degli anni 90 e 2000, hanno in comune i soli colori gialloblù – era già stato raggiunto con le solite perniciose infiltrazioni stampa della vigilia, che anticipavano le richieste hard (e hard core) dei Nuovi Moralizzatori per entrambe le situazioni da risolvere una volta per tutta, le plusvalenze e le combine. Ma quali combine, Santo Dio! Lo scopo sarà anche nobile, ma non ci si può servire delle sciagurate chattate private di un calciatore, peraltro non avvezzo ai social, per far sì che la piaga della partite comprate o tuttosport filo direttovendute sia debellata! Eppure c’è chi ci casca:  da quella stessa Torino dello scudo spaziale del Parma Xavier Jacobelli (seguitissima pagina del Filo Diretto di oggi in pratica tutta dedicata a questa vicenda), Maurizio Crosetti scrive, invece, su Repubblica un pistolotto moralizzatore in cui afferma: “c’è ancora chi vine accusato di provare a truccare le partite (su Whatsapp!)”, di fatto anticipando il suo giudizio di colpevolezza, come se fosse vero che Calaiò volesse accomodare la gara! Intendiamoci: è lodevole tentare di debellare le piaghe, ma c’è modo e modo di farlo e sapendole identificare! Perfino il terzo interessato Zamparini ha avuto modo di criticare le richieste (favorevolissime per il Palermo qualora fossero confermate, in prima istanza, dal Tribunale) della Procura: “<Richieste anacronistiche, sono sconcertato>. il -2 richiesto dalla Procura Federale ai danni del Parma – scrive stamani Il Giornale di Sicilia – non entusiasma Zamparini, a dispetto di quello che potrebbe essere l’esito della classifica qualora il Tribunale dovesse confermare tali misure. Il motivo è semplice: <Se è vero e viene accertato il tentativo di illecito nella partita giocata contro lo Spezia, come minimo avrebbero dovuto richiedere la revoca dei tre punti ottenuti in quella gara. Qualcosa di strano lì è successo, prova ne è quel rigore calciato in curva. La classifica, senza quei tre punti, porterebbe noi in serie A>.” Interrompiamo un attimo la trascrizione dell’articolo siglato BEGI da Sappada per evidenziare come per la prima volta venga tirato in ballo, a mezzo stampa, Gilardino autore del famoso rigore fallito 2 mesi fa, ma che per la stessa Procura Federale, presente in gran massa dopo la comunicazione dello Spezia al Picco, aveva già abbondantemente scagionato. Del resto Il Violinista come i suoi compagni pro zamparini giornale di siciliatempore sapevano bene che quella gara aveva richiamato diversi investigatori, per cui nessuno di loro avrebbe rischiato di far cavolate proprio sotto i loro occhi… “Stessa cosa se i punti tolti agli emiliani dovessero essere due, come richiesto dai procuratori, ma per Zamparini rimane una pena troppo lieve: <Il messaggio di Calaiò non è pro domo sua, bensì pro Parma. La società è interessata direttamente da quello scambio di sms, la responsabilità non è oggettiva. Questa è responsabilità diretta>”. Il je accuse  zampariniano è qui oltremodo pesante e passibile, per l’ennesima volta, di deferimento a seguito di esposto del Parma (purché poi la Procura Federale non appiattisca troppo il deferimento sulla segnalazione Crociata come aveva fatto poco tempo fa, vedendoselo poi respingere per questa motivazione ed altre pure piuttosto risibili o preoccupanti dal TFN, consolante riprova che tra i due organismi non è che ci sia poi grande feeling) o di querela tramite la giustizia zamparini by la duchessaordinaria, assodato che dopo lunghissime ed accurate indagini, la Procura Federale ha escluso il coinvolgimento diretto del Parma. Poi, intendiamoci, il ragionamento zampariniano di togliere 3 punti filerebbe anche se, appunto, fosse stata ravvisata una sorta di incarico da parte del club al giocatore di invocare clemenza agli avversari, ma assodato – e sancito dagli investigatori – che così non è e non c’è responsabilità diretta, lo “Zampa” deve accontentarsi – e mi pare già anche troppo – della sola responsabilità oggettiva, che pure, gli potrebbe dare, extra-campo, la promozione, nel minuto in cui il TFN confermasse la richiesta principale e non subordinata della PF. Ripigliamo il Giornale di Sicilia e procediamo con lo Zamparini-pensiero in merito alla inusuale richiesta in subordine: “<Non comprendo il meno sei nel prossimo campionato: non è strano, è preoccupante. Se dovesse andar male per noi faremo ricorso. Se dai una giammarva calcioscommessepenalizzazione è perché c’è una colpa da parte della società e a quel punto vanno tolti i punti di Spezia-Parma. Questa è la nostra posizione e lotteremo durissimo su questo, anche se in realtà ho poca fiducia nella giustizia sportiva>”. Qualcuno, magari l’Avv. Giammarva (anziché a propria volta sparare ca***te tipo quelle di pochi giorni fa sul Calcioscommesse, altro premeditato modo di aizzare la Procura Federale contro la vittima sacrificale Calaiò) dovrebbe spiegargli che il processo che si sta celebrando vede il Parma coinvolto solo per responsabilità oggettiva e non diretta, come  lui piacerebbe, e quindi gli sta andando fin troppo bene così. Del resto – manifestando una certa bipolarità di pensiero nelle menti guidanti il club siciliano – Giammarva, al contrario di Zamparini, ha apprezzato il dibattimento di ieri: “E’ stata un’udienza ben articolata, la Procura federale ha fatto un ottimo lavoro e il Tribunale è molto attento a tutto, motivo per il quale abbiamo massima fiducia”. Una volta si chiamava captatio benevolentiae… Comunque, metiv d’acordi… Gianni Barone (vice direttore esecutivo di www.stadiotardini.it

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here