Caso SMS Spezia-Parma / Quando il terrore e l’ignoranza corrono sul web, opinione di Gabriele Majo

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GABRIELE-MAJO-Foto-Franco-Sacc-Archimmagine-007.jpg(di Gabriele Majo, direttore responsabile di www.stadiotardini.it) – Dalle 10 di stamani è tutto un pullulare di notizie (notizie?!?) riguardanti le richieste choc che la Procura Federale avanzerà (o meglio: potrebbe avanzare) domani, martedì 17 Luglio 2018 in occasione dell’udienza per il caso SMS Spezia-Parma, con alla sbarra Emanuele Calaiò (che apprendiamo da Parma Today ha in queste ore lasciato il ritiro di Prato allo Stelvio per prepararsi a raggiungere la Capitale per l’Udienza) accusato di tentato illecito secondo il temibile articolo 7 CGS e di conseguenza il Parma per responsabilità oggettiva. Come acutamente ha osservato il nostro lettore Demo, nello spazio commenti, “è logico che la Procura chiedesse la cosa più pesante! Sono loro ad averci accusato! Devono giustificare il tentato illecito! È la normale prassi… Ricordo che cmq per il Foggia la procura aveva chiesto la retrocessione diretta..che non è stata accolta…!”. Purtroppo la decadenza della professione del giornalista comporta, però, che ci sia chi veicoli anche informazioni palesemente fallaci, come, ad esempio Calcio & Finanza secondo cui ci sono “in arrivo richieste pesanti dal TFN”. Richieste pesanti dal TFN ?!?!? Ovvero dal Tribunale Federale Nazionale? Oh my God: il Tribunale Federale non richiede, decide. E chi richiede è la Procura. E come scrive Demo è logico che per tener su il proprio castello di carte, prima che una folata di calcio e finanzavento lo spazzi, la Procura stessa intenda chiedere il massimo della pena. Poi il TFN, ovverosia la corte presieduta dal prof. Cesare Mastrocola deciderà il da farsi. Come al solito, dunque, ed è ormai almeno la terza volta, stiamo parlando di un bel niente, nonostante i titoli terroristici di Serie A a rischio che tanto piacciono ai titolisti a caccia di un clic in più (o di una copia in più da vendere se trasliamo il ragionamento sulla carta stampata). Di ngiudice mastrocolauovo non c’è nulla, anche se il circo mediatico è stato messo in movimento da un lancio ANSA a proposito delle richieste monstre che gli investigatori federali avrebbero in animo. Purtroppo il “giornalismo” moderno, troppo propenso alla sinteticità e al non spiegare le cose, tende a fare di tutta l’erba un fascio, e così va a finire che Parma e Chievo, chiamati a rispondere di fattispecie del tutto differenti (peraltro con accuse ben più gravi – se saranno provate – per il veneti la cui società non solo è chiamata in causa per responsabilità oggettiva ma anche diretta) sono accomunati nella stessa notizia per cui per entrambe la A è a rischio. Come se due persone fossero ricoverate insieme nella stessa stanza, una per un tumore e l’altra per dei semplici diverticoli, e venissero operate lo stesso giorno! gazprPurtroppo, però, un tifoso già anche troppo vessato, come può essere quello “tipo” del Parma, difficilmente si mette qui a fare tutti questi naturali “distinguo” che intendiamo proporre – e ho scelto di farlo in prima persona, benché da anni come noto abbia “mollato” la scrittura su questo sito – proprio per far capire che, al momento, non c’è nulla di nuovo e di più rispetto a quanto stiamo ripetendo da giorni. E non c’è di che preoccuparsi (in più) benché il primo strillo sia dell’ANSA (di questo dovremmo preoccuparci noi giornalisti, non i tifosi del Parma) e benché l’allarme sia finito sulle pagine on line della Gazzetta di Parma (magari in automatico da qualche service e non “trattato” dalla redazione), benché poi opportunamente ridimensionato. Sempre le solite cinque righe ciclostilate anche dal sito della RAI e lette nelle trasmissioni sportive radiofoniche del lunedì mattina, con un terribile effetto moltiplicatore. Ma sulla scorta di cosa? Di una delle solite anticipazioni della Procura (che ora ha cambiato vettore dalla Gaz-Sport per passare alla più autorevole ANSA)? Le richieste non dovrebbero essere anticipate al cronista amico, ma formulate dinnanzi al Tribunale. Peraltro non so se avrebbe altrettanta cassa di risonanza la richiesta degli avvocati del Parma, che credo possa essere di assoluzione con formula piena. E davanti al giudice, almeno dovrebbe esser così, raisport a rischiosino a prova contraria, accusa e difesa partono alla pari! Ma nella triste era delle fake news ci tocca registrare l’ennesima prova di cialtronaggine di chi dovrebbe essere professionista dell’informazione.
Il Tribunale, dunque, non ha deciso nulla: la Procura Federale richiederà quanto ritiene opportuno, magari anche pene choc, poi se saranno in effetti irrogate lo sancirà appunto il Tribunale. Per inciso: non sarebbe la prima volta che la Procura Federale si vede smontato, in aula di giustizia, un proprio teorema. L’ultimo esempio pochi giorni fa, con protagonisti (indiretti) anche Palermo e Parma): il Parma, dopo le dichiarazioni ritenute offensive della propria reputazione e lesive di arbitri, sistema calcio, etc. etc., da parte di Zamparini aveva fatto un esposto alla Procura Federale. La Procura zampa tfnFederale, accogliendolo, ha di conseguenza deferito lo stesso Zamparini, ma il Tribunale Federale Nazionale ha poi respinto il deferimento, con tanto di noticina di biasimo alla Procura (“Il deferimento, che appare appiattito sulla denuncia della Società Parma Calcio 1913, va pertanto rigettato…”) che non avrebbe aggiunto nulla di più, anzi magari avrebbe pure tolto qualcosa, rispetto alla accurata denunzia del Parma (che però non ha avuto, nei fatti, soddisfazioni, vuoi perché la pratica istruita dalla Procura, cui competeva, non era evidentemente completa, vuoi perché chi ha deciso – il TFN – non ha tenuto in debita considerazione che le dichiarazioni riportate da MediaGol, galassia Gazza.net, ergo Gazzetta dello Sport, hanno un’ampia cassa di risonanza rispetto al Giornale di Sicilia di cui non era stato prodotto (dalla Procura) l’articolo cartaceo, come se nel 2018 venisse più letto un articolo del Giornale di Sicilia che è sì in ambito locale, rispetto a un portale sia pure dedicato al Palermo ma diffuso in tutto il mondo. Sentenza non IMG-20180716-WA0008proprio memorabile, ma comunque non certo appiattita sulle richieste della Procura. Insomma una certa differenza di vedute tra giudice e pubblico ministero resta (per fortuna): ergo non è matematico che se uno chiede l’ergastolo gli venga effettivamente comminato. Si tratta di restare ancorati ai fatti, benché degli incompetenti via etere stiano addirittura parlando in questi minuti di ultimo posto in serie B, ergo serie C: per Dio! Ci sarà pure una differenza tra responsabilità oggettiva (cioè la società non c’entra una Benedetta Mazza) e responsabilità diretta, che appunto prevede un certo tipo di punizione. Non è mai esistito che per responsabilità oggettiva si derogasse dal minimo della pena (che è un punto). Poi quanto possa pesare un semplice punto è un altro discorso. Ma StadioTardini.it resta dell’idea che il “reato” verrà derubricato in semplice “slealtà”, consentendo il “giustizialismo esemplare” dalla magistratura sportiva, ma salvando chi, il Parma, nulla di male ha fatto a proposito della partita Spezia-Parma, così come dedotto dalla stessa Procura Federale che non ha rinviato a giudizio il Parma per responsabilità diretta.
Un’ultima considerazione in merito alla cosiddetta “afflittività”: di norma eventuali punti di penalizzazione dovrebbero esser scontati nella stagione in cui il reato è stato commesso, di conseguenza dovrebbero valere sulla classifica del campionato di serie B (regular season), però abbiamo visto come i 15 punti irrogati al Foggia lo calcio websaranno nella stagione successiva e non in quella passata, come previsto dalle Noif. Peraltro non è emersa alcuna motivazione di questa scelta che ha fatto imbufalire il patron dell’Entella Gozzi (terzo interessato). Insomma vale tutto e il contrario di tutto (e anche questo non sappiamo quanto possa confortare chi, nonostante tutto, vuole credere in una giustizia). E se abbiamo letto nei giorni scorsi, con un sorriso, che Maurizio Zamparini non si aspetta niente dal processo Spezia-Parma perché non crede nella giustizia, il Venezia, come già avevamo scritto nei giorni scorsi, si è insinuato e parteciperà al processo di domani come terzo interessato. Lo scrivono oggi i giornali veneti, il Gazzettino ci dà anche l’orario d’inizio della udienza, le 11: “Il Venezia ha chiesto al Tribunale Federale Nazionale di essere ammesso al processo, istanza accolta tant’è che domani a Roma la società lagunare ascolterà l’evoroggluzione della vicenda che ha quantomeno guastato la gioia parmense dopo il ritorno nel massimo campionato”, si legge sulla edizione di Venezia-Mestre, che riporta questo virgolettato dell’amministratore delegato del club arancioneroverde Andrea Rogg.: “Noi non abbiamo nulla contro il Parma né abbiamo chiesto l’assunzione di provvedimenti nei suoi confronti. Semplicemente riteniamo sia un atto dovuto, nel rispetto dei nsotri finanziatori e anche dei nostri tifosi, vigilare ad esclusiva tutela del Venezia Fc”. Dopo tutto il bailame di oggi, credo più frutto dell’ignoranza che della malafede, c’è da augurarsi che chi domani sarà chiamato a giudicare mantenga lucidità senza farsi in alcun modo influenzare da un clamore sfacciatamente esagerato dato a una faccenda del cazzein… Gabriele Majo, direttore responsabile di www.stadiotardini.it

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