Picasso Ceravolo: l’hobby della pittura, gli SMS e l’archiviazione

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gianni barone(di Gianni Barone, da www.stadiotardini.it) – Prendiamo spunto dalla intervista di Paolo Grossi a Fabio Ceravolo, apparsa oggi sulla pagina sportiva della Gazzetta di Parma, per ricordare come l’hobby della pittura, di cui si parla nel servizio dal ritiro di Prato allo Stelvio, avesse – indirettamente – causato un inizio estate piuttosto turbolento al pittore-calciatore: se questi, infatti, era finito nel tritacarne dell’inchiesta della Procura Federale sul caso SMS (che poi erano WhatsApp) di Spezia-Parma, era perché aveva tenuto una corrispondenza virtuale con Alberto Masi dello Spezia a proposito di un quadro per la figlia di quest’ultimo. Ricordiamo i fatti secondo la precisa ricostruzione di Xavier Jacobeli di Tuttosport (29.06.2018): 

 

IL QUADRO – A Ceravolo piace dipingere, così, a Masi via whatsapp manda la foto di un quadro. Masi risponde: <Oh, scusa Picasso> con emoticon sorridenti. Ceravolo replica: <Ti prometto che ne farò uno per Ludo (la figlia di Masi, ndr)>. E ancora: <Mi raccomando per domenica a pranzo>. Un pranzo fra due famiglie amiche, all’indomani della partita o, in alternativa, una cena, sempre dopo la partita. Sono sms talmente innocui che la posizione di Ceravolo viene archiviata. 

ceravolo gazz parmaOggi (per chi legge) Paolo Grossi domanda a Fabio Ceravolo: “Ma il tuo amico Masi non ha esagerato a tirar fuori quegli innocenti messaggi? A proposito, siete ancora amici? «Sì sì, eravamo e ancora siamo amici, non l’ho vista come una sua cattiveria»”.

Eh già: non è stata una cattiveria di Masi: questi, infatti, è bene ricordarlo, non è che di sua iniziativa fosse andato a denunziarlo alla Procura Federale, aveva soltanto ottemperato a una disposizione della società aquilotta. Anche in questo caso ci rifacciamo alla puntuale cronaca di Jacobelli:

IMG-20180629-WA0018L’ANTEFATTO – Prima delle due ultime gare di campionato, lo Spezia aveva lodevolmente chiesto ai propri tesserati di segnalare immediatamente qualsiasi contatto o tentativo di contatto, qualunque ne fosse la natura, eventualmente in arrivo da Avellino o da Parma. In tal caso, il club ligure avrebbe avvertito la Procura Federale.

Dunque non sono stati volontariamente De Col e Masi a “inguaiare” gli amici (peraltro va rimarcato, perché non lo si fa mai abbastanza. che LA BELVA E’ STATA PROSCIOLTA, giacché la stessa PF non lo ha deferito), quanto la società Spezia (Jacobelli scrive lodevolmente, io avrei scelto un più consono “pedantemente”, vista la natura dei messaggini prodotti… Eh diciamocelo, infatti: se il team manager o chi per lui dei liguri avesse fatto una cernita più accurata e appunto meno pedante dei messaggi da segnalare lodevolmente in Procura (prassi comunque non proprio diffusa ed usata, e che quindi un po’ puzza…), valutando per primo l’inconsistenza o la banalità dei contenuti di quelli inviati, ora non saremmo tutti quanti qui a fare il count down in attesa del verdetto del Tribunale Federale Nazionale che ragionevolmente non potrà che arrivare alla conclusione che di facezie trattasi…

«Per quanto mi riguarda è stata una sofferenza inutile, senza motivo. Ora ne sono fuori ma mi dispiace per Calaiò che deve ancora aspettare l’esito del processo » , aveva premesso l’attaccante a Grossi nelle due battute dedicate alla spinosa vicenda SMS, nella quale, come scrive l’esperto giornalista “era entrato in modo paradossale”, “ma neppure il meticoloso setaccio della Procura Federale è riuscito a trattenere una parvenza di comportamenti irregolari”.

Più avanti, nell’articolo, si torna all’hobby della pittura di “Picasso”: com’è sbocciata questa vocazione?, gli chiede Grossi, per appagare la curiosità di tutti noi lettori: «Ho iniziato tre o quattro anni fa perché facendo il calciatore ho tanto tempo libero. Anche da ragazzo mi piaceva disegnare ma solo da grande mi sono chiuso in una cantina e ho iniziato a scarabocchiare qualche tela con olio o tempere. Mi ispiro alla pop art di Andy Warhol e all’astratto ma poi disegno a modo mio. Faccio cose allegre che alla gente piacciono e questo mi ha convinto ad andare avanti. In molti mi chiedono di organizzare una mostra o qualcosa del genere. Ci penso ma aspetterò a fine carriera. Adesso regalo molte opere perché lo prendo come un gioco: il mio lavoro è un altro. E comunque mi piace arredare con il design e sono anche un collezionista di dischi in vinile e giradischi… Quando dipingo, non amo i fronzoli, vado diritto al sodo, seguendo appunto l’istinto».

Meno male che Ceravolo è ormai completamente (e giustamente) fuori dal procedimento che si celebrerà il giorno 17 mattina, perché l’hobby della pittura lo accomuna all’indimenticato estroso Silvio Smersy, che purtroppo, invece, non riuscì ad uscire indenne dalla famosa maldestra combine du Parma-Verona degli anni ’70 che vide il sodalizio crociato condannato. Gianni Barone (da www.stadiotardini.it)

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