Schiaffi, calci, pugni, minacce con un coltello da cucina. Costretta in pieno inverno a inghinocchiarsi davanti a una croce, in un cimitero, per confessare chissà quale peccato. Botte ripetute, anche davanti ai figli piccoli: una gelosia balorda e malata, che aveva reso l’uomo, poco più che quarantenne, l’aguzzino della compagna, più o meno coetanea.
Entrambi del Sud, a Parma da anni, un’attività insieme: una vita a stretto contatto che non ha evitato che la gelosia da asfissiante diventasse folle. Secondo la ricostruzione degli inquirenti da tempo l’uomo le controllava i messaggi sui social network ed il telefono cellulare, la sfregiava con un coltello su un fianco, la tagliuzzava quando decideva che lei aveva bisogno di una “lezione”, qualche volta l’ha colpita a bastonate.
Dopo vari ricoveri in ospedale, umiliazioni feroci e vessazioni fisiche e psicologiche la donna ha deciso di affidarsi al Centro Antiviolenza, che l’ha ospitata in una struttura protetta.
E sono partite le indagini: sono bastati pochi giorni per verificare il quadro accusatorio nei confronti dell’uomo, che è stato arrestato il 23 giugno per maltrattamenti aggravati in famiglia su richiesta del PM Lucia Russo e recluso in carcere.
