Guardia di Finanza: 64 evasori fiscali totali per 55 milioni di euro

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Le Fiamme Gialle di Parma hanno celebrato oggi  il 244° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza. Nella prima mattinata il comandante provinciale, colonnello t.ST Gianluca De Benedictis, ha deposto una corona di alloro al monumento dei caduti del Corpo all’interno del cimitero della “Villetta”. Poco dopo, nella caserma “Generale Sante Laria” di via Torelli si è svolta la cerimonia in cui è stato letto il messaggio augurale del presidente della Repubblica e dell “ordine del giorno” del comandante generale del Corpo, generale di Corpo d’armata Giorgio Toschi. Il comandante provinciale, ha quindi proceduto alla consegna di alcune ricompense per comportamento lodevole in servizio.

“Encomi solenni” – concessi dal comandante interregionale dell’Italia Centro Settentrionale della Guardia di finanza, ai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma che si sono particolarmente distinti in un’importante indagine di polizia giudiziaria e tributaria nei confronti di una società di rilevanti dimensioni operante nel settore agroalimentare, conclusa con la constatazione dell’illecito conseguimento di erogazioni pubbliche per un importo pari a 11 milioni di euro, la denunzia alla Procura della Repubblica di Parma di 2 responsabili, l’emanazione di un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca nei confronti del soggetto giuridico fino alla concorrenza dell’intero profitto del reato nonché con la segnalazione di 3 persone alla Corte dei Conti. Non solo, in un’articolata indagine di polizia giudiziaria nei confronti di un sodalizio criminale dedito, a livello nazionale, alla commissione di truffe finanziarie a danno di imprenditori e persone fisiche in gravi difficoltà economiche. L’attività investigativa, conclusa con la denunzia alla Procura della Repubblica di Parma, per associazione a delinquere, di 14 responsabili, dei quali 6 destinatari di misure cautelari personali, consentiva di interrompere l’illecita erogazione di fittizi finanziamenti per un importo complessivo superiore a 3 miliardi di euro nonché di accertare somme illecitamente riscosse per circa 2.300.000 euro. Il comandante provinciale ha consegnato anche gli “encomi semplici”, concessi dal comandante regionale ai militari della Compagnia di Parma protagonisti  di una complessa attività di polizia giudiziaria nel settore della tutela della spesa pubblica, conclusa con il deferimento alla procura della Repubblica di Parma di 4 dipendenti della pubblica amministrazione nei cui confronti venivano accertati, complessivamente, oltre 100 episodi di illecito allontanamento dal luogo di lavoro Ma anche protagonisti di una rilevante attività di polizia giudiziaria nei confronti di un ramificato sodalizio criminale, con propaggini anche all’estero, operante nel settore illecito del falso nummario, conclusa con l’arresto di 4 responsabili per la spendita di denaro falso presso esercizi commerciali, di cui 2 colti nella flagranza di reato.

Tre operazioni concluse

Nell’ultimo anno e mezzo sono state concluse alcune operazioni:

– Operazione “Parola d’ordine”: una complessa attività di indagine durata oltre due anni, che ha permesso di smantellare un gruppo criminale, composto da 26 persone, specializzato nell’occultare i patrimoni immobiliari e mobiliari di soggetti che, seppur solvibili, avevano deciso di non pagare le imposte verso l’Erario a loro carico o i prestiti contratti. Il sodalizio utilizzava un’associazione antiusura con sede a Parma che offriva, tra gli altri, “servizi” finalizzati ad impedire od ostacolare le procedure esecutive – avviate da Enti pubblici per debiti verso l’Erario (Tribunale, ex Equitalia o altri Enti di riscossione) o da soggetti privati – nei confronti dei patrimoni personali o aziendali dei debitori. Questi ultimi stipulavano numerosi negozi giuridici simulati e/o fraudolenti – fra cui numerosi trust con trustee fittiziamente residente in Slovenia e società ad hoc con sede sempre in Slovenia, oltre che in Senegal e Croazia – tutti riconducibili al consorzio criminale, al fine di rendere gli asset patrimoniali non più aggredibili o sequestrabili in Italia dall’autorità giudiziaria. Il sistema di frode, unico nel suo genere, approfittava della debolezza psicologica di alcuni imprenditori in difficoltà economiche, al fine di incassare, da quest’ultimi, non solo laute parcelle per l’avvio della “procedura criminale”, ma anche le risorse economiche ancora a loro disposizione  illudendoli di una restituzione nel tempo, anche sotto forma di “vitalizio”. Tale restituzione, però, non avveniva mai o solo in parte in quanto, successivamente, i personaggi indagati si rendevano irreperibili. Le ingenti disponibilità economiche dell’associazione – per un valore di circa 7 milioni di euro – sono state sequestrate. I finanzieri hanno anche arrestato 8 persone per associazione a delinquere e notificato ad altri 2 soggetti – un notaio e un imprenditore – l’interdizione allo svolgimento di attività professionali e di impresa.

– Operazione “paga globale”, con  un’ ordinanza di misura cautelare personale con contestuale emissione di decreto di sequestro preventivo nei confronti di un sodalizio criminoso dedito alla frode fiscale ed alla truffa ai danni dello Stato.  Sio tratta di un meccanismo artificioso e fraudolento ai danni dell’I.N.P.S. che prevedeva il sistematico ed illecito ricorso agli istituti della “malattia” e dell’ammortizzatore sociale del “contratto di solidarietà”. Infatti, i lavoratori dipendenti, pur risultando assenti per malattia o inseriti nel programma di riduzione dell’orario di lavoro, continuavano a lavorare nei medesimi giorni in cui sarebbero dovuti essere a riposo, percependo lo stipendio con un sistema di retribuzione ufficioso definito “paga globale”. L’attività di indagine, sviluppata mediante tecniche di investigazione pura (intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti, appostamenti ed esame documentale), ha definito un sistema criminoso ampio e collaudato nel quale l’imprenditore, grazie al contributo di vari professionisti ed alla costituzione di una serie di società succedutesi nel tempo, era riuscito a costruirsi una realtà contabile totalmente artefatta. L’operazione si è conclusa con l’arresto di 7 soggetti e l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta ed, in alternativa, per equivalente, di beni mobili, immobili, quote societarie e disponibilità liquide delle società coinvolte e dei solidali fino alla concorrenza dei tributi evasi, pari ad €. 2.300.000;

– operazione denominata “Cocktoil”, che ha permesso di ricostruire le complesse attività fraudolente di un sodalizio criminale che operava tramite due distinti impianti di distribuzione di prodotti petroliferi gestiti da altrettanti consorzi di autotrasporto di merci su strada con sede a Fontevivo. Oltre a ciò, l’organizzazione illecita poteva contare – nel resto del territorio nazionale – su altri soggetti con compiti e ruoli ben definiti. Il fenomeno illecito ricostruito dagli inquirenti si è concretizzato nell’introduzione nel territorio nazionale, attraverso diversi meccanismi fraudolenti, di prodotti energetici classificati come “oli lubrificanti”, fiscalmente assoggettati alla sola imposta di consumo, ma di fatto utilizzabili anche per l’autotrazione alla stessa stregua del gasolio. L’operazione, anch’essa sviluppata mediante tecniche di investigazione pura, si è conclusa con l’esecuzione di 5 misure di custodia cautelare e la denunzia a piede libero di ulteriori 13 responsabili, tutti appartenenti ad un’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di prodotti petroliferi ed alla commissione di plurimi reati tributari e fallimentari. Le indagini hanno permesso di accertare che l’associazione criminale aveva immesso fraudolentemente in consumo circa 5,4 milioni di litri di prodotto energetico, evadendo circa 7 milioni di euro per quanto concerne le Imposte Dirette, l’IVA e l’IRAP, nonché 5 milioni di euro di accise.

Il bilancio di un anno e mezzo

– Verifica e controllo nei vari settori impositivi e indagini nei confronti dell’evasione fiscale. In particolare, sono state concluse 151 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 309 interventi, fra verifiche e controlli fiscali, a seguito dei quali sono stati scoperti 64 evasori totali che hanno occultato al fisco oltre 55 milioni di euro. Nell’ambito del contrasto all’evasione fiscale internazionale sono stati eseguiti 10 interventi; constatata una base imponibile sottratta a tassazione per 8,5 milioni di euro. Le persone denunciate per reati tributari sono state 220, di cui 20 in stato di arresto. Trattasi di reati quali emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile ed indebita compensazione, frodi in materia di accise, a testimonianza dell’impegno del Corpo nei confronti dei fenomeni di frode ed evasione più complessi e articolati. Sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per circa 8,5 milioni di euro e avanzate proposte di sequestro per 65,5 milioni di euro.

– Sul fronte della lotta al lavoro nero ed irregolare, sono stati svolti, anche in collaborazione con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, 53 interventi sulle filiere produttive maggiormente interessate dal fenomeno dell’intermediazione illecita nel lavoro; sono stati individuati 68 lavoratori non in regola e scoperte 29 aziende o imprenditori che utilizzavano manodopera irregolare. Nel comparto della tutela del monopolio statale del gioco, sono stati eseguiti sinora 8 interventi nei confronti degli esercizi presso i quali sono installati apparecchi da intrattenimento (VLT) e di quelli in cui vengono effettuate scommesse, al fine di verificare la presenza delle prescritte autorizzazioni e, soprattutto, il rispetto del divieto del gioco minorile.

– Prevenzione e repressione delle truffe dei finanziamenti nazionali, comunitari e a carico dei bilanci delle Regioni e degli Enti locali, ivi comprese quelle relative alla spesa sanitaria ed alle prestazioni sociali agevolate, nonché le indagini nel settore della corruzione e degli altri reati contro la Pubblica Amministrazione e gli accertamenti in materia di danni erariali. Proprio in quest’ultimo comparto è stato quantificato un danno erariale per oltre 14,9 milioni di euro.

– Controllo della corretta attribuzione delle agevolazioni per il ticket sanitario, per l’attribuzione delle case popolari o per l’esenzione delle tasse universitarie. In particolare, sono stati eseguiti 106 controlli e scoperti 70 soggetti che hanno beneficiato di servizi pubblici ad un “prezzo” inferiore rispetto al dovuto o, addirittura, gratuitamente, dichiarando falsamente l’assenza di reddito.

– Contrasto alla criminalità organizzata ed alla criminalità economico-finanziaria: accertamenti patrimoniali antimafia, gli approfondimenti delle segnalazioni di operazioni sospette, i controlli e le ispezioni antiriciclaggio, i controlli sulla circolazione transfrontaliera di valuta nonché le investigazioni riguardanti i reati societari, fallimentari e finanziari.

Reati fallimentari, di concerto con la Procura della Repubblica di Parma: sono state denunciate a piede libero 129 persone. Accertate distrazioni per oltre 26,6 milioni di euro.

– Sono stati svolti 48 accertamenti economico-patrimoniali volti ad individuare ed aggredire ogni forma di ricchezza illecita, anche con riferimento a contesti delinquenziali non espressamente riconducibili a delitti tipici di criminalità. In merito, sono state avanzate proposte di sequestro per 9,1 milioni di euro.

– Sono state analizzate 179 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette. Si tratta di soggetti domiciliati nella Provincia di Parma che sono stati segnalati dagli intermediari finanziari, dai professionisti giuridico-contabili e da altri operatori per aver effettuato movimentazioni di denaro o valori di dubbia provenienza con la finalità di reinvestire gli stessi nel circuito economico legale. È, questo, uno dei fenomeni più odiosi in quanto la disponibilità di denaro di provenienza illecita crea un indubbio vantaggio sul mercato a dispetto dell’imprenditore onesto.

Contrasto ai traffici illeciti. Sono stati svolti specifici controlli “anticontraffazione” all’interno dei “mercati settimanali” – sia di Parma che nella provincia – a seguito dei quali sono stati sequestrati circa 1200 prodotti contraffatti e denunciate 21 persone alla competente Autorità Giudiziaria; sono state, inoltre, sottoposte a sequestro 21 tonnellate di prodotti agro-alimentari scaduti e infestati da parassiti.

Lott allo spaccio di sostanze stupefacenti, nel medesimo periodo sono stati intensificati i servizi di controllo “antidroga” svolti unitamente alle unità cinofile del Corpo nelle zone maggiormente interessate dallo spaccio; complessivamente sono state denunciate 18 persone, di cui 4 in stato di arresto e segnalate alla locale Prefettura 39 consumatori.

–  Chiamate al 117. Nell’ultimo anno e mezzo sono pervenute, al numero  “117”, 747 chiamate; trattasi, in particolare, di segnalazioni su possibili casi di evasione fiscale, lavoro nero, in materia disciplina prezzi, contraffazione marchi, professione abusiva e truffa.  Per il controllo economico del territorio sono state impiegate circa 2.041 pattuglie che hanno toccato il territorio di ogni Comune della provincia parmense.

Il bilancio in sintesi prospetto risultati

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