Caso Spezia-Parma, Rassegna Stampa Ragionata, di Gianni Barone: “Derubricazione possibile anche per la Gaz. Sport. Jacobelli, lo scudo nazionale del Parma”

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gianni barone(Gianni Barone, da www.stadiotardini.it) – Senza volermi mettere in competizione con l’unico vero Profeta sulle colonne di Stadio Tardini, ruolo che compete di diritto a Mauro “Morosky” Moroni, vorrei sbilanciarmi su un possibile lieto fine della telenovela WhatsApp Spezia-Parma: se, infatti, avevo previsto che il Procuratore Federale Pecoraro, scartata la via dell’archiviazione, nel deferimento avrebbe puntato diritto sulla gravissima accusa di tentato illecito, ora, invece, con raziocinio e buonsenso mi viene da pensare che chi sarà chiamato a giudicare, in primo grado, nel processo sportivo (cioè il Tribunale Federale Nazionale) derubricherà il reato nel più tenue articolo 1, slealtà sportiva, che, grazie a Dio, non comporta la responsabilità oggettiva, ergo la possibilità di una penalizzazione in classifica. Prima ancora di leggere l’articolo in questo senso del nostro LEX, di professione avvocato, con esperienza nel diritto sportivo, la mia attenzione era caduta sulla Gazzetta dello Sport che, come noto, è la voce della procura. Nel senso che alla Rosea spifferano in anticipo le proprie volontà ed orientamenti. Certo, ogni tanto capita che l’imbeccata non sia precisa, o più facilmente non capita bene, come ben sa il povero Ceravolo, rimasto “deferito” per lunghe ore, prima di esser scagionato, sul virtuale foglio rosa, gaz sport catapanocon una tardiva ribattuta che avrebbe messo a posto le cose limitando il deferimento al solo Calaiò, e appunto il Parma per responsabilità oggettiva (avendo optato per l’articolo 7 anzichè l’1). Nell’articolo cartaceo di oggi, a firma Alessandro Catapano, (di cui alcuni tifosi crociati hanno scavato la biografia fino a trovare immagini persino della sorella su un blog piuttosto birbante), l’ipotesi della derubricazione viene per lo meno ipotizzata, se non come da noi data per probabile. Catapano, che è una specie di Minzolini del Palazzo, poi, ci fa sapere che non tutti i collaboratori di Pecoraro erano allineati sull’accusa più grave.

Ecco la trascrizione di questo interessante capitoletto:
“Attenzione, però, a dare per spacciato il Parma. Non è scontato, anzi, che l’impianto accusatorio regga alla prova del Tribunale federale nazionale. La Procura ci ha pensato a lungo, non tutti i collaboratori di Pecoraro concordavano con la linea più colpevolista. Nemmeno loro, probabilmente, si stupirebbero se alla fine i giudici dovessero decidere di derubricare le violazioni contestate a Calaiò e al Parma alla semplice slealtà sportiva. In questo caso, gli emiliani se la caverebbero con un’ammenda e salverebbero la serie A”.

IMG-20180620-WA0057Questo nostro (ragionato) cauto ottimismo cozza (non il mitilo e neppure l’antico fantasista) con il profluvio di pessimismo cosmico nello spazio commenti di Stadio Tardini dopo la pubblicazione (tanto invocata, persino dal neo club-manager che dovrebbe considerare che tra i i nuovi compiti non c’è quello dell’autonomo capo-popolo che posta di sua sponte post sui social) dei famosi messaggini adolescenziali del siculo. L’effetto è stato contrario – per costoro – rispetto a quanto probabilmente il Parma si attendeva avendo sempre bollato per innocente il contenuto. Volendo essere obiettivi e razionali – come da mission da sempre di questo giornale on line – l’interpretazione data dalla Procura Federale, sebbene oltremodo pesante, la si può capire se si considera che è maturata in chi, di lavoro, o per incarico, deve investigare, ergo dubitare, ergo sospettare e mettere in dubbio. Chiaro che la funzione del giudice è diversa da quella del pubblico ministero, per cui l’auspicio è che, come ben spiegato da LEX, chi emetterà il giudizio ponderi bene le situazioni, con prove concrete e non solo indizi, facendo una equa valutazione. Calaiò ha sbagliato ed è giusto che paghi (magari, civilmente, evitiamo il linciaggio, nella considerazione che nelle nostre conversazioni private, in questi tempi moderni, chiunque abbonda in cazzeggio – ma non in cazzein – e in faccine, sicché scagli la prima pietra chi è senza peccato).

corsera autogol parmaContinuando a verbigerare, spigolando tra gli articoli di stampa dedicati alla questione, passo all’analisi del Corriere della Sera, di cui, personalmente. provo un qual certo disturbo per la titolazione: “Autogol del Parma che rischia la A per sms sospetti”. Gli illustri colleghi avrebbero dovuto considerare che l’autogol è di Calaiò, non del Parma che avrà anche la responsabilità oggettiva (fin che non cade), ma non di certo quella diretta. Il titolo è fuorviante perché agli occhi di un lettore distratto (e tutti il lettori, ahinoi, di questi tempi, sono distratti) passa il concetto che sia stato un tentativo di combine intentato dal Parma, anche se le cose non sono andate esattamente così, come peraltro spiega sufficientemente bene l’autore del servizio Carlos Passerini, il quale ci rivela (ma lo fa anche il Catapano sulla Gaz Sport) che l’avvocato difensore del Parma sarà Eduardo Chiacchio, principe del foro napoletano che a Marzo 2017, ingaggiato su suggerimento del Ds Faggiano, aveva fatto ridurre di una giornata le pluri-squalifiche comminate a D’Aversa e allo stesso Calaiò, il quale, invece, come patrocinatore avrà un’altra vecchia conoscenza dei tifosi del Parma, così come scritto sul Corriere dello Sport, ovvero l’espertissimo avvocato Paolo Rodella (reso famoso dal caso Calciopoli a livello nazionale) che curò per il vecchio Parma F.C. i vari ricorsi per la negata Licenza Uefa di quattro anni fa.

jacobelli risposta lettoreA prendere le difese del Parma, su Tuttosport, invece, è il neo direttore Xavier Jacobelli, da poco tornato al timone del giornale sportivo torinese di cui aveva retto le redini anni fa, Jacobelli, che già quando era scoppiato il caso era stato l’unico scudo nazionale del Parma, senza se e senza ma, ad appoggiare la tesi innocentista del sodalizio Crociato, stavolta non si è prodotto in un editoriale in prima pagina,bensì nella risposta a un lettore:
“Caro Marco, come avrà avuto modo di leggere nella pagina interna dedicata al caso, si presume che le prove alla base del deferimento di Calaiò e del club siano le parole di un sms tanto innocuo quanto risibile. Delle due l’una: o questa si rivelerà una tempesta mediatica in un bicchier d’acqua o la cantonata sarà colossale. Il Parma e i suoi tifosi non meritano la caccia alle streghe che si è scatenata contro una squadra e una società capaci di vincere tre campionati di fila e di risalire in tre anni dalla serie D alla serie A, dopo un fallimento che avrebbe schiantato qualunque altro club. Penso, per esempio a Ceravolo, per due settimane esposto alla pubblica gogna: adesso che non è stato deferito, contrariamente alle certezze propalate dalla disinformazione, chi lo risarcirà del fango che gli è stato gettato addosso?”.

zamparini by la duchessaIn tanti ci chiedono sui tempi dei processi, preoccupati per il tempo preziosissimo che si perde per l’allestimento della squadra col rischio di perdere molti calciatori che magari preferiscono accasarsi altrove dove ci sono più certezze: è chiaro che in ballo c’è la serie A – ovvero una dote di 40 milioncini circa, la stessa che pungola Zamparini, sia chiaro, ché se se non ci fossero i soldini in ballo probabilmente sarebbe meno pernicioso – quindi è, in questo momento, la priorità assoluta: dieci giorni per allestire una difesa che non faccia acqua ci vanno tutti ed è giusto che, per garantismo, questo lasso di tempo venga lasciato, sì da poter opporre argomenti per demolire la tesi dell’accusa (ergo: la Procura Federale). La sensazione che abbiamo è che se il primo giudizio dovesse essere favorevole al Parma, cioè almeno la derubricazione ad art. 1, con multa, senza penalizzazione, Pecoraro & C. potrebbero anche non fare ricorso in appello: resta il problema, tuttavia, del Palermo, che è terzo interessato alla vicenda, un po’ come il Torino quattro anni fa, all’epoca della vicenda Uefa negata. Per cui supponiamo che un secondo grado di giudizio dovrà esser esperito. Il nostro pensiero è anche che la Procura Federale, che secondo indiscrezioni che abbiamo raccolto inizialmente era davvero orientata all’archiviazione, così come scritto dall’autorevole Repubblica dieci giorni fa, abbia finito per deferire Calaiò e il Parma proprio per non finire nel tritacarne zampariniano, passando il pallone (o patata) bollente direttamente al Tribunale, che, come dicevamo prima, auspichiamo possa essere maggiormente illuminato nel proprio giudizio. Per questo i tempi ipotizzati nelle ultime ore ci paiono in effetti necessari. Su questo tema ecco quanto scrive Catapano sulla Gaz Sport:
“…Alla fine, dopo un lungo confronto con i suoi collaboratori, il procuratore Giuseppe Pecoraro ha optato per l’accusa più grave, che se accolta dal Tribunale federale nazionale (processo previsto non prima di 10-15 giorni), potrebbe causare una lunga squalifica al giocatore e una sicura penalizzazione al club. Quando, nel caso, applicarla, è uno dei domandoni di queste ore. La premessa è che sembra davvero impensabile che si possano rigiocare i play off, cui tecnicamente il Parma penalizzato avrebbe diritto. Per tanti motivi, ne citiamo uno: dal 1 luglio tanti giocatori potrebbero non essere più  tesserati per i club con cui hanno disputato la stagione appena conclusa. Con questa premessa proviamo a rispondere con l’ausilio di uno dei massimi esperti, Mattia Grassani: <La penalizzazione e afflittiva deve essere scontata nel campionato in cui è stata commessa la violazione, quindi la serie B2017-18 – sostiene il legale bolognese – diversamente, ma questo solo se la sanzione fosse pari a 1 punto, andrebbe applicata alla prossima stagione>. Questo perché, se non si possono rigiocare i play off, l’unica classifica di riferimento resta quella della regular season, che il Parma ha concluso al secondo posto con 72 punti, gli stessi del Frosinone (nel frattempo promosso in A), uno in più del Palermo, ma con il vantaggio degli scontri diretti. Ecco perché è probabile che con 1 punto di penalizzazione il Parma conserverebbe la serie A, mentre con una penalità superiore <restando valida la classifica della regular season – conclude Grassani – a beneficiarne sarebbe il Palermo che andrebbe in A>“.   Gianni Barone (vice direttore esecutivo StadioTardini.it)

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