Carlotta Marù nominata difensore civico dell’Emilia Romagna

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Le sue dimissioni da consigliere comunale erano arrivate come un fulmine a ciel sereno, considerato l’impegno profuso da Carlotta Marù prima con i CCV del Centro, poi come consigliere eletto tra le file della Lega.

Ma le ragioni, non ufficializzare subito, erano ben motivate: Carlotta Marù è stata nominata difensore civico dell’Emilia Romagna. 

“Ricoprendo questo ruolo riuscirò ancora, e maggiormente, ad aiutare i cittadini che subiscono ingiustizie. Lasciare il consiglio  è stata una scelta non presa a cuore leggero e a lungo riflettuta…ma credo in una mia maggiore utilità .. incisività .. con questo ruolo” – spiega lei, soddisfatta, e combattiva.

“Il difensore civico è un organo autonomo, indipendente, di garanzia, esprime pareri autorevoli sulle controversie tra cittadini e pubblica amministrazione. – spiega Marù – È un ruolo di garanzia che vigila sul buon andamento, sull’ imparzialità della pubblica amministrazione (regione province comuni ecc) o sui concessionari di servizi pubblici.

Interviene per i reclami dei cittadini valuta i casi, interpella l’ente che per legge è tenuto a rispondere. È un organo super partes che deve agire secondo equità, a tutela delle eventuali disfunzioni e illegittimità commesse dalla p.a.

Ricopre il ruolo per così dire di mediatore tra cittadino e pubblica amministrazione” – spiega la neoletta. “Può suggerire a quest’ultima il comportamento più corretto da tenere o la soluzione da assumere, in situazioni quali legittimità del singolo provvedimento, cattivo funzionamento di un ufficio.

In poche parole tutela il cittadino, è vicino ai cittadini, cosa che ritengo molto importante in un momento nel quale in molti si sentono lasciati soli da coloro che dovrebbero invece tutelarne i diritti (vedi fasce più deboli in primis i disabili) indirizza al buon andamento efficienza della pubblica amministrazione.

Dura in carica 5 anni. Sono consapevole dell’importanza del ruolo. Farò del mio meglio, applicando ragionevolezza, buon senso ed equità, nel rispetto del ruolo super partes” – continua Marù.

 

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