Luci al Tardini – “come noi nessuno mAi”, Parma abbraccia i suoi eroi in una notte tutta gialloblù

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Centoventiquattro partite, una cavalcata lunga tre categorie, due anni, nove mesi e diciotto giorni. Dopo quel sei settembre 2015, la prima della D ad Arzignano, il Tardini che non ha messo di stringerlo riabbraccia il Parma per l’ultimo atto della stagione, la festA.

Come noi nessuno mAi, si legge dappertutto. “E’ tutto qui, ed è bellissimo” – dice Luca Carra, ricordando lo storico slogan con cui Gaia Brunelli, telecronista di Sky per tutta la cavalcata della serie D e padrona di casa al Tardini per una sera con Sandro Piovani.

 

Sul campo sfilano alcuni “eroi” della serie D, tra cui  Riccardo Musetti, autore del primo gol in serie D, ma anche Fabio Lauria, che ne fece uno capolavoro contro il Romagna centro a Cesena, Luca Cacioli, Cristian Longobardi, Giacomo Ricci, Michele Messina. E sugli schermi passa un messaggio di Gigi Apolloni, mister di quella promozione.

Poi quelli della Lega Pro, “noi e loro come nelle favole”: Lorenzo Saporetti, Maicol Benassi, Ciccio Corapi, Lorenzo Simonetti, Davide Giorgino, Manuel Nocciolini, Davide Mastaj, Micio Melandri. Dadive Giorgino ricorda il suo primo gol, quello contro la Reggiana nel derby del Mapei Stadium “ci diede la carica per ripartire, vincendo una gara a cui i tifosi tenevano tantissimo”. Applauditissimo anche Nocciolini: “Il gol di Firenze, nella finale play off, l’emozione più bella della mia carriera”. Ma l’applauso più grande è per Ciccio Corapi, idolo indimenticato della Nord.

Passano i video, D, C, B. Lacrime e ricordi, una cavalcata lunga un sogno con il risveglio più bello. “Il Parma è finalmente in serie A” – annuncia Piovani, mentre la Lega B consegna a Faggiano e Carra una medaglia tricolore. E entra in campo Roberto D’Aversa, due campionati vinti in 17 mesi. 

Poi, il gruppo che si è preso la A con i denti, e sono luci al Tardini: Gigi Frattali, Simone Iacoponi, Antonio Vacca, Valerio Di Cesare, Pasquale Mazzocchi, Amato Ciciretti, Emanuele Calaiò, Yves Baraye, Gianni Munari, Marco Frediani, Alessio Da Cruz, Armando Anastasio, Antonino Barillà, Roberto Insigne, Antonio Di Gaudio, Matteo Scozzarella, Michele Nardi, Marcello Gazzola, Luca Siligardi, Riccardo Gagliolo, Manuel Scavone, Fabio Ceravolo, Jacopo Dezi, (assente Sierralta perchè in nazionale). Ultimo ma primo, in tutto, in tutto questi anni, Alessandtro Lucarelli.

E’ per lui che il Tardini, vestito dalla festa, commosso nella sua orgogliosa dignità, si alza in piedi e applaude, grida. A lui il compito di alzare il piatto d’oro assegnato alla seconda classificata. E’ serie A.

E l’immagine della sua corsa sotto la Curva Piscina a Spezia è foto e emblema di molto più di una stagione: di un Uomo rimasto nel fallimento, protagonista della risalita. Di un uomo che dice basta col calcio, per rimanere come dirigente, oltre che nella storia. 

(l’addio di Lucarelli nei video di www.stadiotardini.it)

In chiusura, il saluto del Presidente Jhang Lizhang. “Non sono riuscito a trattanere le lacrime nella notte della Promozione. Avete aspettato questo momento per 1092 giorni, ma ce l’abbiamo fatta nel minor tempo possibile. Questa sera appartiene a tutti voi. Tutti i nostri ragazzi meritano di essere chiamati eroi: Lucarelli sei stato un capitano ammirevole. Infine un “grazie” ai tifosi, so che siete sempre stati vicini alla squadra. Saremo grandi, insieme. Infine, in italiano: “Forza Parma”.

Poi, squadra sotto la Nord, petardi in sud per un Parma che “così, nessuno mAi”.

 

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