Colorno: schiaffi, minacce e punizioni; “Befana, scemo” al bimbo disabile – Arrestate due maestre

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Due maestre di una scuola dell’infanzia di Colorno sono state arrestate dai Carabinieri di Colorno per aver maltrattato i bambini della loro classe, tra i 3 ed i 5 anni, terrorizzandoli e costringendoli a violenze fisiche e psicologiche.

Le due donne, ora agli arresti domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia, sono G.G. 59enne – A.P.S. 47enne, residenti nella zona di Colorno, dipendenti del Ministero dell’Istruzione, erano impiegate nell’asilo Belloli da tempo.

L’indagine, delicata e toccante per la vulnerabilità delle vittime, è iniziata il 23 di marzo per la denuncia di una madre, che notava la figlia sempre nervosa, aggressiva e triste, che non voleva più fermarsi a scuola nel pomeriggio e tratteneva i suoi bisogni.

A quel punto i Carabinieri della Stazione di Colorno, capitanata dal maresciallo Collana, hanno effettuato intercettazioni nella classe della bimba, rilevano episodi di maltrattamento: venivano obbligati a stare immobili e zitti, a mangiare per forza il cibo nonostante una crisi di pianto, venivano strattonati per le braccia e ricevevano rimproveri molto severi. Il primo campanello d’allarme per i militari è stato il semplice osservare come quella classe, a differenza delle altre dell’istituto, fosse così quieta rispetto ai bambini vivaci e giocosi accuditi dalle altre educatrici. Comportamenti che sono stati registrati da fine marzo sino ai primi giorni di maggio.

Le attività tecniche hanno permesso di acquisire le prove dei reati: i Carabinieri hanno documentato le condotte aggressive ed ingiustificate delle due arrestate le quali hanno creato un clima di terrore nei confronti dei minori a loro affidati. Hanno sottoposto i bambini a sistematiche violenze fisiche quali percosse, schiaffi, spintoni, nonché verbali pronunciando, con veemenza e tono di voce alterato, frasi del tipo “befana, scemo” – parole ancora più gravi perchè gridate a un minore portatore di handicap –  oppure minacce quali “vi do delle patacche, vi metto in punizione, vi faccio correre”. A volte, per intimidire i minori, scagliavano per terra oggetti che avevano casualmente in mano.

Oltre a queste condotte, le due indagate applicavano come punizione l’isolamento dei bambini che non tenevano un comportamento adeguato. In pratica obbligavano i piccoli a rimanere da soli in altra aula dell’istituto, seduti su una sedia, fermi ed immobili per diversi minuti e, in alcune circostanze, anche per delle ore. Inoltre, in un caso, un bambino è stato costretto a mangiare con il piatto in mano “come un animale”, gli disse la maestra, per punizione. 

In un’altra occasione una delle due donna, dopo un comportamento ritenuto non adeguato, ha afferrato con forza il braccio di un bambino sbattendolo per due volte con violenza contro il tavolo.

I provvedimenti restrittivi a carico delle due maestre sono stati notificati ed eseguiti nella serata di martedì.

 

4 Commenti

  1. Amo Colorno: mettiamo le telecamere Il gravissimo episodio di maltrattamenti che sarebbe avvenuto ai danni dei bambini di un asilo pubblico Colornese, terminato con l’arresto di due maestre, testimonia quanto sia più che mai attuale, purtroppo; vedere qualcuno prendersela con i più indifesi.

    Il gruppo AMO COLORNO in qualità di cittadini indignati decide di prendere dura posizione in merito allo squallido avvenimento di cronaca.

    Non sono nuovi infatti episodi di cronaca di questo tipo, dove anziani, disabili o bambini, invece di essere aiutati, subiscono i più efferati episodi di violenza fisica e verbale.

    Episodi di cronaca nera, raccapriccianti come questi ci sembrano sempre troppo lontani, quando ci vengono narrati dalla stampa; ma quando tutto ciò avviene a due passi da casa nostra e magari proprio sui nostri bambini, la notizia diviene un doloroso “pugno allo stomaco” che alimenta la rabbia e lascia indignati.

    Questi comportamenti violenti da parte di alcuni soggetti, non sempre possono essere prevenuti con rigidi esami d’assunzione. La Camera dei deputatiil 19 ottobre del 2016 ha approvato il disegno di legge n° 2574 intitolato “Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura piscologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità”.Tale proposta di legge prevede la necessità di una valutazione attitudinale per l’accesso alle professioni educative e di cura, da effettuarsi al momento dell’assunzione e successivamente con cadenza periodica, anche in relazione al progressivo logoramento psico-fisico derivante dallo svolgimento dell’attività. Nonostante ciò però situazioni vergognose come queste continuano a verificarsi.

    Ecco perchè ritorna sempre attuale la necessità di monitorare attraverso sistemi di videosorveglianza collegati direttamente alle forze dell’ordine, l’attività svolta da certe strutture. Conosciamo bene la rigidissima legge sulla privacy in vigore in Italia, ma nessun ente può e deve lavarsene le mani. L’installazione di telecamere e microfoni sarebbero una tutela non solo per le famiglie dei degenti o degli alunni, ma anche per il personale che ci lavora.

    Si è parlato moltissimo di “buona scuola”, di decreti su decreti atti a “migliorare” il servizio scolastico, ma nulla è stato fatto per garantire la sicurezza dei nostri ragazzi.

    Di buona scuola, almeno in questo periodo faccio fatica a parlare. Si stanno verificando costantemente episodi violenti ed episodi di bullismo anche verso i professori.

    Iniziamo con la videosorveglianza.

    Nicola Scillitani

    Coordinatore cittadino

    AMO COLORNO

  2. Laura Cavandoli (lega): “prevenire episodi di violenza e anche bullismo”.

    La notizia dei maltrattamenti nella scuola di Colorno che hanno portato all’arresto di due maestre sta giustamente suscitando preoccupazione. La Lega ha sempre sostenuto la necessità di introdurre videocamere per il controllo all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. “La nostra proposta di mettere videocamere nelle scuole risponde a più di in problema – afferma la deputata della Lega Laura Cavandoli – : prevenire e reprimere episodi di bullismo e controllare il comportamento degli insegnanti. E’ evidente che chi è a contatto con bimbi e ragazzi deve tenere un comportamento ineccepibile e non equivocabile per non creare paure, traumi e comportamenti che restano nella crescita del piccolo.” “Purtroppo episodi come quello di Colorno sono sempre più frequenti – conclude la Cavandoli – da mamma ancora prima che da parlamentare auspico che il sistema di videocontrollo scolastico possa diffondersi al più presto.”

  3. Il problema non è il controllo ma il numero delle insegnanti in rapporto alle ore di lavoro. È un lavoro usurante e stressante soprattutto quando le risorse sono poche. Ci vuole personale specializzato, preparato e molto supporto anche psicologico.

  4. Scusate ma le altre maestre? nessuno ha mai visto o sentito niente???? per me sono colpevoli tutte.
    Tutto il popolo italiano vuole le telecamere ma nessuno vuole muoversi.
    In Italia quello che è logico non funziona.

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