APPELLO- Ex Eridania: tartarughe costrette in vasche di cemento senza zone riposo. “Dov’è finito il punto Benessere animale nel programma elettorale di Pizzarotti?”

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La situazione delle tartarughe nelle vasche del Parco ex Eridania si trascina da anni, senza soluzione. Dopo le tante segnalazione dei cittadini, l’associazione animalista Enpa di Parma torna a sollevare l’argomento, chiedendo che il Comune della città, nuova capitale della cultura italiana, che ha ri-eletto quel sindaco, Federico Pizzarotti- che ha promesso una delega speciale per il Benessere Animale- rispetti tutti i suoi abitanti, anche quelli a quattro zampe.

Tanto diffuse quanto poco conosciute, le tartarughe d’acqua vengono vendute a pochi euro, e si pensa siano animali di limitate necessità, mentre è vero il contrario. Sono animali molto longevi, che possono arrivare a vivere più di trent’anni se ben gestite. Ma spesso ciò non accade, e lo dimostrano le tante tartarughe abbandonate nei laghetti cittadini, comprese quelle vasche di cemento nell’ex Eridania.

Ed è proprio in quelle vasche, rettangoli chiusi sempre sotto al sole, che circa 200 tartarughe sono costrette a vivere, senza la possibilità di uscire completamente dall’acqua e dall’habitat umido. Costrette ad arrampicarsi sullo scivoloso bordo inclinato per respirare e riposare. Una condizione inaccettabile in una società che si dice moderna, ma che non vede la costrizione a cui sono sottoposti questi esemplari. Le tartarughe infatti trascorrono la maggior parte della vita in acqua, ma hanno bisogno anche di posti asciutti e di molto sole, indispensabile per il carapace: l’ideale è una temperatura tra 10° e 37°C e quando scende sotto i 10°C vanno in letargo, sott’acqua, nascoste nel fango. Perciò, soprattutto quando cresce, la tartaruga d’acqua ha bisogno di molto spazio come un laghetto all’aperto, un giardino, e una zona d’ombra per non provocare surriscaldamento corporeo. Condizioni di benessere completamente negati nelle vasche vicino all’Auditorium Paganini.

Tantissime le segnalazioni seguite in questi anni, che si sono moltiplicate in occasione dell’annuale Parma Etica Festival, evento al quale partecipa tutto il mondo naturalistico e animalista, i cui principi stridono con questa situazione.

Le prime segnalazioni da parte delle associazioni rivolte al Comune sono arrivate quando era assessore Gabriele Folli, “da cui non sono arrivate risposte” dichiara la presidente di Enpa Parma, Lella Gialdi. “Considerata la mancata risposta, ho personalmente richiesto un parere al Servizio Veterinario ASL che ha avvallato le nostre perplessità di gestione: questi animali hanno necessità, per il loro dovuto benessere, di potersi riposare in zona fuori dall’acqua. Le soluzioni le ho esposte chiaramente nella richiesta d’incontro rivolta alla delegata per gli animali Nicoletta Paci. Ma tutt’ora attendo risposta”. E anche il promesso incontro col sindaco Pizzarotti durante la campagna elettorale non è mai avvenuto con una delle associazioni animaliste storiche del territorio.

Dopo il parere, nel 2017, il Servizio Veterinario Ausl, indirizzò al Comune di Parma la richiesta di provvedere alla situazione e al benessere di queste tartarughe. Ad intervenire concretamente ora, quindi, deve essere l’amministrazione comunale.  

(AriBe)

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