“Fermata e minacciata in tangenziale da finti poliziotti, donne attente”

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L’unica cosa lieta di questa storia e’ la fine. Protagonista è la vittima, Marie, 27 anni, origini ghanesi, laureata in Francia, italiano perfetto.

“Non mettere il cognome, sto aspettando il ricongiungimento familiare, faccio la colf e la baby sitter senza contratto finché non potrò fare di meglio, sono incastrata in un tunnel burocratico” – chiede.

Poi racconta la grande paura, in tangenziale sud, poco prima dell’uscita di Via Spezia. Lo stesso tratto di terrore segnalato da altre donne, metro più, metro meno.

”Era venerdì sera – spiega – poco prima di mezzanotte. Io non ho un’auto, ero con quella di un amico del mio compagno. E’ una macchina vistosa, anche se acquistata di terza mano. Rientravo da Pilastro dove  ho assistito un’anziana, andavo piano, sono molto rispettosa delle leggi”.

Ma…”Poco dopo aver imboccato la tangenziale una macchina dietro, di grossa cilindrata, scura, nuova, ha iniziato a sfanalare… ho temuto di aver tagliato la strada, ho alzato le braccia in segno di scusa”.

Poi… “Continuava, a un certo punto ha messo fuori dal finestrino una lampeggiante, l’ha messa sul tetto dell’auto”.

Cosa ha pensato? “Di tutto. Che chi mi aveva prestato l’auto avesse qualche problema con le multe, o con la giustizia o che fosse un controllo, non saprei, pensai a qualsiasi cosa.

Mi sono accostata, ma praticamente in mezzo alla strada perché la macchina tentava di stringermi. Avevo paura. Erano a bordo in due, hanno tirato giù il finestrino… uno dei due mi ha fatto segno come di… tagliarmi la gola. E mi ha intimato di dargli la borsa, mentre l’altro diceva “ma non vedi che è negra, cosa vuoi che abbia andiamo via”. Erano bianchi, accento dell’est credo”.

“Poi arrivavano altre auto, se ne sono andati. E’ durato tutto pochi istanti, ma ho avuto paura. Vorrei che le donne stessero attente”.

E lei? “E io tornerò alla mia bicicletta. Rinuncio alle signore fuori Parma, fino a che non potrò avere una posizione regolare e un’auto che non dia nell’occhio”.

Per non sembrare ricca. Per non essere  falso bersaglio.

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