Nel salone di rappresentanza di Palazzo Rangoni Farnese, sede della Prefettura di Parma, è stato ricordato – a tre mesi dall’improvvisa scomparsa – Claudio Cesari, molto conosciuto in città e provincia, in particolare per i suoi dipinti materici, gli acquerelli e i quadri raffiguranti i paesaggi fluviali del Taro.
La commemorazione introdotta dal Prefetto di Parma Giuseppe Forlani ha preceduto gli interventi del critico d’arte Marzio Dall’Acqua, dello storico Ubaldo Delsante, dell’ex dirigente e presidente della Provincia di Parma Claudio Magnani, del sindaco di Collecchio Paolo Bianchi e dell’architetto Alberto Cacciani che hanno delineato alcuni profili della poliedrica personalità di Cesari: l’artista, l’ambientalista, il manager, il cittadino e l’amico.
Anche Alessandro Garbasi, sindaco di Neviano, Leonardo Levoni, componente della famiglia Levoni per cui lavorava, Giuseppe Romanini, già onorevole e sindaco di Collecchio e Beppe Mecconi, artista e amico, hanno ricordato con stima e affetto Claudio Cesari, uomo di valore, simpatia e azioni concrete, in campo artistico, sociale e lavorativo.
Un salone gremito e attento ha partecipato alla presentazione della sua cartella “Il fiume racconta … Cesari”, che contiene la riproduzione del suo acquerello “Crepuscolo” e la poesia dal titolo “Tramonto sul Taro” della moglie Miranda Amoretti Cesari, compagna di una vita e autrice delle liriche che comparivano sempre a corollario dei cataloghi d’arte delle sue mostre.
Presente anche il figlio unico Luca che, insieme alla mamma Miranda e alla moglie, ha ascoltato commosso i ricordi in memoria del padre.
Francesca Caggiati
TRAMONTO SUL TARO
Dalle mani di un bimbo
la sera scivola sul fiume:
musica dolce di lontane spiagge
nella distesa quiete di memorie.
Lento il gabbiano
nella luce rosa
traccia parole e sogni.
Nuovo timore ti pervade:
si annulla il tempo
nel tuo acquario d’ombre.
Siedi.
Sui sassi bianchi
non vi è più paura.
Miranda Amoretti Cesari