“Alessio Turco sapeva che l’obiettivo era uccidere, e ha aiutato il padre a farlo”

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Alessio Turco sapeva che l’intento del padre era uccidere, Gabriela Altamirano, l’ex che non voleva più mantenerlo coi soldi guadagnati prostituendosi; e il trans Luca Manici, per tutti La Kelly.

Alessio Turco ha accompagnato il padre Samuele, morto suicida in carcere lo scorso luglio, sapendo che il suo intento non era parlare, ma uccidere.

Cosi ha tratto in inganno Manici, citofonando, sapendo che Kelly al padre non avrebbe mai aperto i cancelli dell’Angelica Vip Club, poi l’ha colpito per primo, in attesa che il padre scavalcasse la recinzione e gli desse manforte.

Nelle motivazioni della sentenza di condanna all’ergastolo, alleggerito solo dal non isolamento diurno concesso grazie alla scelta del rito abbreviato, si legge come siano state due mani diverse, quelle di Alessio e Samuele, a colpire la Kelly: una ha inferto dieci coltellate al fianco mentre l’altra frantumava testa e mandibola con un sasso.

Eliminato Manici, Alessio ha aiutato Samuele a nascondere le tracce del delitto, poi, a inviare il messaggio a Gabriela dal cellulare del trans: “Vieni, c’è un cliente”.

Al suo arrivo la Altamirano e’ stata costretta a bere un mix letale di ansiolitici e barbiturici, senza alcool. Dopo averla stordita, Alessio e Samuele l’hanno vestita da Barbie sexy, con gli abiti che usava per prostituirsi, poi soffocata con una calza a rete e colpita con un coltello nelle parti intime. Più volte.

Probabilmente sulla Altamirano, tra rabbia gelosia e disperazione, si e’ accanito solo Samuele, portando con se la verità nella tomba. Alessio la propria l’ha ripetuta più volte, dichiarandosi innocente, mostrandosi insofferente alle domande, sostenendo di aver solo accompagnato il padre e di non conoscerne le intenzioni.

Ma non ha convinto nessuno, e gli è costato l’ergastolo. In attesa del ricorso in appello.

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