“Vergogna” Teatro Regio, Potere al Popolo: “Contratti fermi dal 2006 ma ai dirigenti si aumentano i compensi”

0

“Finalmente si torna a parlare di Teatro Regio oltre le luci della ribalta, facendo attenzione a quel dietro le quinte che è poi il cuore stesso di ogni teatro”.

Potere al Popolo Parma ricorda la situazione dei dipendenti del Teatro Regio, negli anni scorsi scesi più volte in piazza in protesta.

“Le polemiche sull’aumento del compenso del direttore generale e collaboratori, proprio mentre vengono fatti tagli al personale, almeno sono servite a questo. E’ da oltre dieci anni che i dipendenti chiedono attenzione alla città e alle istituzioni. Già, perché proprio le istituzioni parmigiane svolgono un ruolo di primissimo piano in questa vicenda, dato che lo stesso Sindaco Federico Pizzarotti è Presidente della Fondazione Teatro Regio – continua la nota – Ereditato un teatro indebitato fino al collo, grazie alla gestione tossica della giunta Vignali, Pizzarotti si è sempre preoccupato di far rientrare i debiti alla svelta. Ma come spesso avviene nel nostro Paese, a farne le spese sono stati principalmente i dipendenti: tagli al personale, agli stipendi, blocco delle stabilizzazioni, maggiore precarietà e lunghi periodi di disoccupazione.”

“Mentre fra le mura del teatro si vive in questo clima di austerity, al di fuori, invece, sembra esserci una vera e propria ripresa del Regio, tanto che il Festival Verdi ottiene finalmente lo stanziamento di un fondo statale stabile e Parma viene scelta come Capitale della Cultura 2020. Ma se ai piani alti si festeggia aumentando i compensi, la situazione dei dipendenti addirittura peggiora. I contratti sono fermi dal 2006 e come se non bastasse si vogliono altri tagli sui costi del personale. Ma come? Non andava tutto alla grande? E soprattutto, era proprio necessario far arrivare sempre più quattrini nelle tasche di chi già ne aveva tanti? Non sarebbe stato meglio tutelare i lavoratori in difficoltà?

È una vergogna, certo, ma stavolta sarebbe il caso di non fermarci all’indignazione. Potere al Popolo non può che schierarsi con i dipendenti del Teatro nella loro lotta: queste cose succedono continuamente dappertutto, e dovrebbero darci la forza per tornare a pretendere quei diritti che ogni giorno vengono negati o, peggio, cancellati”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here