Arriva il Reddito Garantito Comunale- Effetto Parma: “Azione di coraggio e responsabilità”. Si elimina il limite dei 2 anni di residenza e si amplia il range

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Il Welfare a Parma si avvia a una “rivoluzione che amplierà il sostegno alle persone bisognose”. Nelle parole dell’assessora alle politiche sociali Laura Rossi l’entusiasmo di dare il via al Reddito Garantito Comunale con la delibera che verrà discussa nel Consiglio Comunale del 26 marzo, e realizzare così quanto promesso in campagna elettorale da Effetto Parma.

Presenti alla conferenza di presentazione, l’assessore Rossi e il team al femminile di Effetto Parma nella commissione welfare: Nadia Buetto, Barbara Sartori, Valeria Ronchini e Nabila Mhaidra.

La consigliera Buetto ringrazia l’assessora Rossi per la sua “competenza ma soprattutto passione che ha permesso di arrivare da un progetto solo politico a uno pratico e attuabile. E’ un’azione responsabile ma anche molto coraggiosa”. “Il reddito di garanzia permetterà di rispondere alle necessità di chi ha bisogno ma anche di far chiarezza sulle nostre intenzioni politiche” aggiunge Ronchini. “Uno strumento che amplierà la platea e agirà in modo più efficace” chiarisce Sartori. “La nostra esigenza è intervenire sulle reali esigenze senza discriminazioni. Età e provenienza non possono essere dei paletti davanti alla povertà” conclude Mhaidra.

La misura si pone in linea con la politica dell’Emilia Romagna del Reddito di Solidarietà ma mira a rendere meno rigidi i paletti e requisiti necessari per accedere al sostegno economico. Si predisporrà così un operatore unico per tutte le richieste di contributi alleggerendo la burocrazia. “In un panorama che vede il sistema welfare frammentato in tantissimi e diversi contributi – spiega l’assessora Rossi – ci sono persone che si presentano gli sportelli con i requisiti ma finiscono deluse o dal rigetto della domanda o dall’erogazione di molto inferiore a quanto in teoria spettabile. Questo perchè il RES è mirato ad integrare contributi già esistenti”. Il Comune di Parma e l’lamministrazione Pizzarotti approverà quindi un nuovo regolamento che andrà a eliminare il requisito di residenza in regione e nel Comune di almeno due anni, “il sostegno alle persone bisognose crediamo che vada concesso a chi ha realmente necessità a prescindere dagli anni sul territorio”. Un secondo limite che verrà ammorbidito sarà l’Isee inferiore ai 3 mila euro, “noi andremo a guardare tra chi viene escluso da questo paletto molto basso”. Per i sigle, ad esempio, il sostegno previsto dalla regione è di 80 euro al mese, “Parma lo amplierà ad almeno 180 euro”.

“In questi anni – continua Rossi – abbiamo già sperimentato integrazioni straordinarie ai contributi per le persone in difficoltà ora però vogliamo fare ordine e andare a supplire a quelle mancanze“.

Sono infatti proporzionalmente poche le domande che vengono accettate per il RES, il REI e SIA, il nuovo contributo nazionale. Su 350 domande nel solo comune di Parma per il SIA ne sono state ammesse 120. Sono 11mila, a febbraio, le domande presentate per avere il Res in tutta le regione, – a Parma erano quasi 500- esse rappresentano lo 0,47% del totale di quelle residenti in regione ma la percetuale di non accettazioni sono simili a quelle del SIA. Nel 65% dei casi si parla di persone con età superiore ai 45 anni, nel 69%, di famiglia senza minori a carico.

A quanto ammonta il contributo economico garantito dal RES? L’ammontare del Reddito di Solidarietà, in ragione della numerosità del nucleo familiare beneficiario è definito in una tabella ed è erogato con cadenza bimestrale: 1 membro € 80; 2 membri € 160; 3 membri € 240; 4 membri € 320; 5 o più membri € 400. Ma grazie agli stanziamenti del Comune, a Parma si amplierà il range delle persone che ne potranno beneficiare. Le coperture ci sono, conferma Rossi, nel bilancio recentemente approvato il settore welfare ha disposto 2,2 milioni di euro, la previsione è di arrivare a 2,6 milioni e integrare poi con i bandi e finanziamenti nel corso dell’anno.

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