A Parma una moschea o un’associazione? “La Polizia Municipale controlli, Comune chiarisca”: il caso arriva al Difensore Civico regionale

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La Polizia Municipale dovrà svolgere maggiori attenzioni per le attività che sono svolte all’interno della sede della comunità islamica di Parma in via Campanini, nel quartiere artigianale di via Venezia-via Mantova. Si risolleva infatti la questione, come a Fidenza, in altre città italiane, sul fatto che siano classificabili come luoghi di culto o associazione di promozione sociale.

Il Difensore civico dell’Emilia Romagna – spiega l’agenzia Dire – a cui si è rivolto un cittadino parmigiano, ha chiesto di dirimere la questione rivolgendosi al comando della polizia municipale e disponendo che i controlli dovranno essere eseguiti dal Comune come “soggetto competente a verificare periodicamente” la situazione dell’associazione. Il Comune di Parma assicura così di aver già disposto per i prossimi mesi una “consistente attività di verifica con sopralluoghi che saranno svolti in collaborazione con la polizia municipale” e di aver richiesto il calendario delle attività di promozione sociale e di preghiera.

Attualmente classificata come associazione nel registro regionale, svolge tuttavia prevalente funzione di culto che, in più di una occasione (come per il Ramadan) ha portato un afflusso di persone tale da provocare rischi per la sicurezza e intralcio ai lavori in un quartiere ad alta percorrenza di furgoni e camion. La “battaglia” per il rispetto delle norme vigenti, anche in considerazione del fatto che la sede è comunque un capannone industriale convertito, viene portata avanti da un imprenditore del quartiere da oltre 10 anni.

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Per questo il difensore regionale ha chiesto anche di “garantire che la presenza di questa associazione non ostacoli l’attività lavorativa“. Se accolta, la cancellazione dal registro regionale delle associazioni comporterebbe il cambio di sede, nonostante gli sforzi economici e logistici che ha dovuto affrontare la comunità islamica dopo che l’amministrazione Vignali li ha ricollocati dall’Oltretorrente al quartiere artigianale di via Mantova grazie a una deroga urbanistica. Le deroghe alle destinazioni urbanistiche, infatti, vengono concesse solo alle realtà presenti nell’elenco.

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