Morte di Loris Borghi, i commenti. Andrei: “Dopo le dimissioni dimenticato e oltraggiato”. Giovedì sera in San Rocco la veglia di preghiera

0

Scuote gli animi la morte di Loris Borghi, morte che l’ex rettore ha scelto di autoinfliggersi a Baganzola, a pochi metri da casa, sotto un ponte dell’Alta Velocità frequentato solo da drogati e joggers, extrema ratio, o meglio, ultima scelta, di una vita costellata da potere e successo, ma anche scandali e quella solitudine finale che lo ha guidato fino al buco nero della depressione.

Si è imbottito di psicofarmaci, poi inflitto un taglio alle braccia: lui, medico, deve aver fatto i conti di per quanto tempo i suoi occhi avrebbero continuato a fissare quel cumulo di detriti, quanti treni avrebbero sentito sfrecciare le sue orecchie prima che il suo corpo cedesse.

Forse non aveva fatto i conti con la possibilità che l’amico di sempre, cui ha mandato via sms l’ultimo addio, lo trovasse in tempo per tentare un soccorso disperato quanto inutile.

Resta la morte, resta la morte scelta e voluta. E le parole di sconforto e lutto di chi lo ha conosciuto, a partire dal Sindaco Pizzarotti. Poi Andrei, che lo ha sostituito in facoltà, via via gli altri.

Oggi, giovedì 15 marzo alle 19.30 nella Chiesa di S. Rocco, in via Università, si terrà un momento di preghiera in ricordo del Professor Loris Borghi.

Il cordoglio del sindaco Pizzarotti – “Una tragica notizia che coglie tutti di sorpresa e che ho appreso con grande e profondo sgomento. Ho avuto modo di conoscere e apprezzare Loris Borghi durante il suo mandato come rettore dell’Università di Parma. Insieme, e per la prima volta dopo diversi anni in cui il Comune e l’Università hanno evitato di collaborare, abbiamo stretto un forte legame istituzionale, portando l’Università e il Comune a un dialogo costante e continuo, contribuendo a far crescere entrambi attraverso progetti che tuttora stiamo portando avanti con il nuovo rettore Andrei. Sin da subito Borghi mi ha fatto una bellissima impressione: persona pacata, intelligente, pragmatica e dedita con passione al proprio lavoro. Una persona che era difficile non stimare. La notizia è terribile, drammatica, e ha un sapore davvero amaro. A nome di tutto il Comune di Parma le mie condoglianze alla famiglia”.

Il Rettore Paolo Andrei ricorda così il Professor Borghi:

“Sono profondamente addolorato per questa bruttissima notizia. Il Professor Loris Borghi ha servito con slancio e generosità il nostro Ateneo per tanti anni, soprattutto nel periodo in cui è stato il nostro Magnifico Rettore. Lo ricordo con tantissimo affetto per lo spessore umano e per le capacità professionali che ha sempre dimostrato, oltre a essergli profondamente riconoscente per la stima di cui mi ha onorato.

Una vita umana si è spezzata,e non per cause accidentali o naturali: tra le ragioni che hanno portato a questo gesto estremo c’è stato sicuramente anche il senso di abbandono che lo ha pervaso a seguito dell’indifferenza dei molti che, dopo le sue dimissioni dalla carica di Rettore, lo hanno dimenticato e, talvolta, oltraggiato. Tutto ciò deve farci riflettere, deve fare riflettere ciascuno di noi, perché interpella la nostra coscienza individuale e collettiva.

So di non essere “politicamente corretto” e me ne assumo pienamente la responsabilità: di fronte a questo gesto di disperazione non si può restare indifferenti, non si possono usare frasi di circostanza.”

L’Ateneo si unisce alle parole del suo Rettore in questo difficile momento per tutta la comunità accademica parmense, ed esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia.

Marco Ferretti, assessore al bilancio del comune di Parma e professore all’Università di Parma.

“Un’altra triste pagina della storia di Parma è stata scritta.

Ieri ci ha lasciato il Prof. Loris Borghi.

Sono stato “inviato” in Comune da Loris, il mandato era chiaro: aiutare il Comune a risollevarsi e ristabilire quei rapporti Comune – UNIPR che si erano nel tempo logorati e spezzati. Ci siamo confrontati più volte, soprattutto appena iniziato il mandato, quando le minoranze incalzavano, mi ha mostrato vicinanza, e talvolta si è esposto sui giornali senza nemmeno glielo avessi chiesto.

Lasciando perdere i dettagli tecnici del mio lavoro sui conti, direi che sui rapporti tra Comune e UNIPR, di lavoro ne abbiamo fatto. Il nuovo Assessore Michele Guerra, ulteriore apporto di UNIPR alla Giunta ne è la prova evidente.

Dal messaggio del Rettore Andrei: “Una vita umana si è spezzata, e non per cause accidentali o naturali: tra le ragioni che hanno portato a questo gesto estremo c’è stato sicuramente anche il senso di abbandono che lo ha pervaso a seguito dell’indifferenza dei molti che, dopo le sue dimissioni dalla carica di Rettore, lo hanno dimenticato e, talvolta, oltraggiato. Tutto ciò deve farci riflettere, deve fare riflettere ciascuno di noi, perché interpella la nostra coscienza individuale e collettiva.”

Ciao caro Loris, in vita non ti è stato concesso il merito, spero che la storia te lo concederà.

“Forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia.” Italo Calvino”.

Loris Borghi consegna laurea ad honoris a Patti Smith

Le parole del vicesindaco del Comune di Parma Marco Bosi:

De Andrè cantava “anche se voi vi credete assolti siete lo stessi coinvolti”. Oggi mi chiedo cosa abbiamo sbagliato tutti, come comunità, per arrivare a ciò. Cosa avremmo potuto fare e non abbiamo fatto o – anzi – cosa non avremmo dovuto fare.

A maggio scorso decisi di commentare lo scandalo Pasimafi attraverso l’assoluzione di Renato Soru, immaginando che avrebbero potuto avere lo stesso epilogo le indagini e i processi per alcuni indagati in Pasimafi. Purtroppo l’epilogo per il Magnifico Rettore è stato ben peggiore di una condanna.

Ogni azione lascia un segno. E’ oggi nostra responsabilità fare di questo segno una riflessione profonda, che non duri il tempo di un funerale. Stiamo costruendo una società piena di risentimento, in cui sfoghiamo verso l’esterno le nostre difficoltà, spesso puntando il dito con il cuore colmo di rabbia. Dobbiamo fare una riflessione ampia su come invertire la rotta, smetterla di soffiare sul fuoco, rimettendo al centro la dignità dell’individuo. Una società giusta e non giustizialista, inclusiva e non esclusiva.

Vi ripropongo le parole di un anno fa:

“…ho visto puntare il dito contro tutti indistintamente, compreso alcuni indagati di cui non sappiamo praticamente nulla se non il capo d’accusa. Tutti colpevoli, senza se e senza ma. Poi alla fine come sempre nelle indagini e processi che coinvolgono tante persone scopriremo che non tutti facevano parte di quel sistema. A quel punto però saranno in pochi ad alzare la mano e dire <<scusate, è una persona onesta, non si meritava quel trattamento>>”.

Che la terra ti sia lieve.

Le parole dell’ex assessore alla cultura di Parma, Laura Maria Ferraris: 

Apprendo solo ora, con grande dispiacere, della scomparsa del professor Loris Borghi. Fu la prima persona, a capo di un’importante istituzione cittadina, a lasciar cadere il pregiudizio verso la nostra amministrazione a Parma. La sua apertura e reale collaborazione furono fondamentali per la ripartenza della città come la sua energia e capacità di visione. E Parma trae ancora benefici dalle linee tracciate. Non entro nel merito delle vicende che portarono alle sue dimissioni, ma un dubbio mi resta sempre, in questi casi. Anche le persone più forti e luminose possono essere fragili, a volte anche più fragili. Qualunque ruolo pubblico espone a una vulnerabilità ulteriore, aggravata da una tendenza al gossip e al giudizio facile di una piazza, più o meno virtuale, spesso becera quanto violenta. Ed è un’onda d’urto difficile da sostenere. Bisognerebbe leggere riferita a sé stessi qualunque affermazione prima di diffonderla o perorarla con leggerezza. E ricordarsi che dietro ogni ruolo c’è un essere umano. Sono affranta e sconvolta, ma confido in quel Dio di misericordia, che come cantava De Andrè, soffocherá il pianto tra le sue braccia, dando pace a chi merita di viverla in eterno. Alla famiglia e ai suoi cari, la mia sincera vicinanza.

Le parole di Nicola Dall’Olio, ex consigliere comunale PD – “Mi colpisce profondamente il suicidio dell’ex rettore Borghi. Il modo consapevole con cui si è tolto la vita. L’abisso di disperazione e di solitudine in cui è stato precipitato. E dico ‘è stato’ non a caso. Mettendo in fila i fatti di cronaca nazionale che hanno interessato Parma negli ultimi anni, insieme al clima omertoso e intimidatorio che ruota intorno al ristretto cerchio del potere locale, c’è da chiedersi cosa sia diventata questa città. Che la sua morte serva almeno a un risveglio e a una presa di coscienza collettiva”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here