San Polo D’Enza- Fermata banda rumena dei salumi: un bottino da 20 quintali. Carabinieri li incastrano grazie al “Grande Fratello”

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“Grande Fratello”, così è stata appositamente denominata l’operazione condotta dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza. Fondamentale per le indagini sono state le immagini dei sistemi di video-sorveglianza e dei varchi O.C.R. (Optical Character Recognition). Tecnologia che ha portato i militari a risalire a tutti i componenti della banda che la notte dell’11 marzo 2017 fece razzia di insaccati da un salumificio di San Polo d’Enza, portati via infatti una ventina di quintali di salumi per un valore stimato di oltre 20.000 euro.

Con l’accusa di concorso in furto aggravato i carabinieri dea stazione di San Polo d’Enza (RE), hanno denunciato alla Procura Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia 6 cittadini romeni aventi un’età compresa tra i 18 anni, il più giovane, e i 33 anni.

I ladri, dopo avevano tagliato la recinzione esterna di un salumificio e forzato una porta sul retro per entrare e portare via: 3 q.li di salsiccia, 5 q.li di prosciutto stagionato, 3 q.li di stinchi di maiale, 3 q.li di lombo arrosto, 5 q.li di cicciolata, decine di chili di salami e coppe ma anche svariati coltelli per la loro lavorazione.

Dopo il colpo da 20mila euro i militari hanno controllato le immagini delle telecamere della zona che consentivano di accertare il modello dei mezzi utilizzati dagli autori del furto, senza riuscire, peraltro, ad risalire al numero di targa. Stabiliti i modelli dei mezzi, due utilitarie ed un furgone, i carabinieri hanno iniziato così un lavoro certosino di acquisizione di immagini delle decine dei vari sistemi di video-sorveglianza installati lungo tutte le possibili vie di fuga dei malfattori. A seguito di questo complesso e lungo accertamento i carabinieri hanno ricostruito l’intero percorso dei tre mezzi sino ad arrivare al casello autostradale di “Terre di Canossa” dove grazie ai varchi O.C.R. si riuscivano a leggere le targhe dei mezzi in questione che, peraltro, risultavano essere tutti intestati a cittadini rumeni, poi risultati estranei ai fatti.

Dopo prolungati servizi di osservazione e pedinamento svolti in tutta la provincia meneghina dove i proprietari risultavano abitare, un controllo di polizia effettuato, alcuni giorni dopo la commissione del furto, ad uno degli indagati, trovato alla guida di uno dei tre mezzi, ha consentito ai carabinieri di San Polo d’Enza di convergere le attenzioni investigative su un soggetto, a carico del quale venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine alla partecipazione al furto nel salumificio reggiano. Da lì i militari sono risaliti agli altri 5 complici e quindi all’intera banda, tutti di origine rumena che sono stati denunciati per furto aggravato in concorso.

Nel corso delle indagini, sono emerse, a carico di 3 dei 6 indagati, oggettive responsabilità in merito ad un ulteriore furto consumato in Tradate, alcuni giorni successivi a quello del salumificio reggiano, ai danni di un’azienda dove venivano rubati veicoli e attrezzature per un valore di circa 100.000 euro.

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